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Oltre due milioni di euro dal Psr a sostegno delle filiere corte e dei mercati locali
Scritto il 07-08-2019 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
“Con l’obiettivo di consolidare il comparto agroalimentare piemontese è stata disposta, su indicazione dell’assessore Marco Protopapa, l’attivazione per le annualità 2019 e 2020 della sottomisura del piano di sviluppo rurale che prevede il sostegno alla creazione e allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali e delle relative attività di promozione”, informa la Giunta regionale, precisando che “la dotazione è di 2.160.000 euro. La quota di un milione di euro relativa al 2019 sarà utilizzata per completare il finanziamento delle domande inserite nella graduatoria vigente”.
La filiera corta ha molti buoni motivi. La stessa Cia ha promosso il progetto “La spesa in campagna” perché è convinta del valore economico e sociale delle filiere corte e cortissime, che portano al contatto diretto fra il produttore e il consumatore, ma l’orizzonte di molta parte delle nostre imprese agricole ed alimentari sono ormai, necessariamente, i mercati “lontani”.
Nel corso degli ultimi anni la globalizzazione, le logiche di mercato, le politiche commerciali non solo delle grandi industrie, ma anche di tanti piccoli e medi produttori agricoli piemontesi, hanno distanziato geograficamente sempre di più i produttori ed i consumatori. Recuperare, ove é possibile, un rapporto più stretto tra produttori e consumatori è giusto. I prodotti di prossimità sono per altro il cardine del turismo enogastronomico, molto importante per la nostra Regione. Tuttavia la cosa va riportata nelle sue giuste proporzioni.
Viviamo una società mercantile, ci piaccia o meno. La parte più consistente del nostro sistema agroalimentare deve necessariamente rivolgersi ad un mercato molto più vasto di quello locale, che in molti casi corrisponde al mondo intero, per poter reggere. Ciò vale soprattutto per le imprese vitivinicole della nostra Regione, che grazie all’export possono sopperire al calo dei consumi interni e guardare al futuro con un cauto ottimismo. Il vino piemontese, per altro, è una leva competitiva formidabile per trainare il made in Piemonte nel mondo.
In questo momento le incertezze e le tensioni sul mercato globale sono molto forti. E’ in atto una forte escalation protezionistica. Se non è guerra aperta, poco ci manca, ma ciò non deve scoraggiare i nostri imprenditori. Occorre però che la propensione dei nostri imprenditori all’export venga sorretta dagli accordi bilaterali dell’Unione europea, dal potenziamento delle infrastrutture e dall’innovazione e da politiche di sostegno sviluppate in maniera organica e strutturata, eliminando la frammentarietà e le sovrapposizioni tra enti erogatori.
Gabriele Carenini – Presidente Cia Piemonte