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L’allerta maltempo continua. La Regione pronta a chiedere lo stato di calamità naturale. I tecnici della Cia all’opera per verificare i danni ai vigneti ed alle coltivazioni
Scritto il 22-08-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Calamità atmosferiche
L’Assessore all’agricoltura Marco Protopapa ha invitato i Servizi della Regione, i Comuni e le Organizzazioni agricole ad accelerare la conta dei danni causati dalle grandinate, dal forte vento e dai nubifragi che si sono abbattuti sul Piemonte in questo mese di agosto. Il maltempo ha colpito il territorio della Regione a macchia di leopardo provocando gravi danni in un momento particolarmente delicato per l’agricoltura. E l’allerta meteo continua.
La Giunta regionale ritiene che sussistano i presupposti per richiedere la dichiarazione dello stato di calamità naturale. La Cia è già al lavoro con i suoi tecnici per la ricognizione puntuale dei danni subiti dai vigneti e dalle coltivazioni agricole.
“I danni – ha dichiarato Marco Gabusi, assessore regionale alla protezione civile – sono ingenti. Con il presidente Alberto Cirio stiamo monitorando la situazione in tempo reale raccogliendo le segnalazioni da tutto il territorio in modo da far partire al più presto la richiesta al Governo”.
“Al momento – prosegue Gabusi – le aree più colpite risultano la provincia di Torino, il Casalese, il nord Astigiano, il Cuneese e il Vco, ma stanno arrivando segnalazioni di ora in ora da tutto il territorio regionale”.
Questa prima parte del 2019 é stata contrassegnata in Piemonte da forti anomalie del meteo. Prima la siccità invernale, quindi un maggio piovoso oltre ogni previsione, a cui ha fatto seguito nei mesi di giugno e luglio un’ondata di caldo anomalo con temperature di una decina di gradi sopra la media. In agosto si sono abbattuti su molte zone del Piemonte, in rapida successione, violenti temporali accompagnati da fortissimi venti e da grandinate eccezionali per quantità e dimensione dei chicchi. L’agricoltura, essendo un’attività che si svolge in gran parte all’aperto, é il settore che ha pagato il conto più salato per i repentini mutamenti delle variabili ambientali.
Il clima si sta tropicalizzando e questo favorisce l’aumento degli eventi estremi. Gli scienziati dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa) hanno analizzato i dati relativi alle temperature, precipitazioni e periodi di siccità raccolti sul territorio di tutte le province del Piemonte fin dagli anni ’50. Dal report si evince non solo che le temperature massime giornaliere sono aumentate di circa 2 gradi in soli 60 anni, ma anche che il ritmo del surriscaldamento sta incrementando ed ha ora raggiunto +0.6 gradi per ogni 10 anni.
“Nella comunità scientifica – evidenzia il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – c’è ormai un consenso pressoché unanime sul fatto che sempre la più frequente ricorrenza di fenomeni estremi nel nostro Paese – come siccità, ondate di calore, violenti nubifragi, alluvioni, inverni con scarsità di neve o con temperature tipicamente estive, periodi prolungati di freddo intenso – sia la conseguenza della tropicalizzazione del clima dovuta ai cambiamenti climatici. Gli agricoltori dovranno investire sempre di più in strumenti assicurativi per mettere al sicuro il reddito delle proprie aziende. La tendenza alla tropicalizzazione del clima favorisce anche lo sviluppo di patogeni alieni che trovano sul nostro territorio un ambiente idoneo per proliferare. Una presenza molto rischiosa per l’agricoltura, che non deve essere sottovalutata“.