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L’ecotassa su prodotti fitosanitari e fertilizzanti di sintesi per sostenere l’agricoltura biologica potrebbe accrescere le difficoltà dell’agricoltura integrata.
Scritto il 24-07-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Biologico
Il disegno di legge n° 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”, dopo l’approvazione avvenuta alla Camera dei deputati a dicembre del 2018, è attualmente al Senato dove proseguono i confronti con le parti sociali.
“Il disegno di legge rappresenta un importante passo avanti nel definire le regole del comparto della produzione biologica in Italia”. Questa la posizione del coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, sul provvedimento
Il provvedimento si propone di sostenere lo sviluppo del settore mediante un Piano di azione nazionale e altre azioni, che vanno dalla istituzione di un “Tavolo tecnico per la produzione biologica” presso il Mipaaft, alla creazione di un “marchio biologico italiano”, a un Piano di sviluppo per le sementi biologiche, al sostegno della ricerca nel biologico, alla realizzazione dei cosiddetti “distretti biologici”, solo per citare i punti più importanti.
La nuova legge in discussione introduce anche una tassa a carico delle imprese agricole e in particolare di coloro che acquistano prodotti fitosanitari, fertilizzanti di sintesi e presidi sanitari. Chi compra tali mezzi tecnici, indispensabili per l’agricoltura integrata orientata al mercato, sarà gravato da un prelievo del 2% che confluirà in un fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Tale tassa solleva dei dubbi in quanto potrebbe accrescere i costi per le imprese agricole e le difficoltà dell’agricoltura integrata.
La Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali è anche molto perplessa circa l’equiparazione, prevista dal disegno di legge, dell’agricoltura biologica con la pratica dell’agricoltura biodinamica, pur non essendo quest’ultima fondata su tecniche e principi dotati di validità scientifica. La Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali ritiene fuori luogo tale equiparazione, anche perché il termine biodinamico è un marchio registrato che appartiene ad un’organizzazione internazionale privata.