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Continua il muro contro muro tra Unione Europea e Federazione Russa
Scritto il 05-07-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Politica agricola
Nonostante la visita di Putin a Roma ed i colloqui cordiali tra Putin ed i nostro governanti, il braccio di ferro tra Unione Europea e Russia continua, così come il botta e risposta a suon di blocchi commerciali. In risposta al prolungamento di altri sei mesi delle sanzioni antirusse da parte dell’Ue, il presidente della Russia Vladimir Putin ha esteso l’embargo alimentare fino al 31 dicembre 2020. Il relativo decreto è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale russa. Il “blocco” è attivo da ormai poco meno di cinque anni, dall’agosto 2014.
La perdita economica per le esportazioni agroalimentari italiane per effetto dall’embargo è di 217 milioni di euro, come ha valutato qualche giorno fa Ismea. E la frutta fresca vale oltre la metà di questa cifra: 112 milioni, a cui si possono aggiungere i 20 milioni di ortaggi e legumi. La frutta è seguita dalle carni (57 milioni) e da latte e derivati (48 milioni), tre settori che hanno visto azzerare le esportazioni.
Nel 2018 l’export agroalimentare italiano ha saputo parzialmente compensare le perdite subite grazie alla crescita di altri comparti del Made in Italy, come paste alimentari, pomodori pelati e polpe, tabacchi e olio. L’Italia figura al settimo posto dei principali Paesi fornitori della Federazione Russa e si è posizionata al secondo posto, dietro la Germania, tra i fornitori comunitari. Il nostro Paese detiene il primato per le vendite di vino confezionato (l’Italia era seconda nel 2013) e il terzo posto per i prodotti della panetteria e pasticceria.
La Russia è sempre stata per il Piemonte un mercato prezioso in grado di creare ricchezza e lavoro. Il blocco degli scambi commerciali sta danneggiando soprattutto il nostro settore ortofrutticolo.