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Carenini: l’Ue aiuti di più i giovani che investono sulla terra!
Scritto il 23-07-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Politica agricola
È scaduto il 15 luglio scorso il bando 6.1.1 del Psr della Regione Piemonte dedicato all’insediamento dei giovani agricoltori. Numerose le domande presentate tramite la Cia per ottenere i finanziamenti previsti. Le aziende agricole gestite da donne e uomini con meno di 40 anni di età sono in aumento, a conferma dell’attrattività del settore per le nuove generazioni.
La presenza giovanile in agricoltura è un elemento che assicura competitività al settore e vitalità ai territori rurali. I giovani sono più attenti all’ambiente e più aperti all’innovazione di quelli della generazione precedente, ma il loro ruolo nel sistema produttivo agricolo é ancora molto contenuto.
In Europa sono oltre 10 milioni le persone impiegate in agricoltura, ma solo l’11% di loro ha meno di 40 anni, con l’Italia che scende sotto il 10%. E’ necessario che la nuova Pac 2020-2026 sostenga in modo più congruo i giovani che decidono di intraprendere l’attività agricola e garantisca loro un più facile accesso alla terra e ai capitali.
La Pac vigente ha già messo in campo una serie di misure per favorire il ricambio generazionale, ma le cifre del pagamento giovani offerte dal primo pilastro sono piuttosto modeste. Quanto agli interventi previsti dal secondo pilastro, pur incrementati, non sembrano in grado di creare un incentivo sufficiente per favorire concretamente l’ingresso e l’avviamento di nuovi imprenditori in agricoltura. Ciò è ancor più vero per il nostro Paese, dove le condizioni del mercato fondiario rappresentano un ostacolo notevole, e spesso insormontabile, per i giovani che aspirano a diventare imprenditori agricoli, ma non appartengono a famiglie agricole. L’acquisizione della terra, fattore della produzione irrinunciabile, e la consistenza degli investimenti necessari, sono al momento ostacoli non facilmente superabili per i giovani.
Un altro importante tassello per favorire il ricambio generazionale é garantire un assegno pensionistico dignitoso per consentire agli agricoltori anziani di andare in pensione. Oggi la media degli assegni pensionistici per gli agricoltori italiani è al di sotto della soglia di sopravvivenza. Tale situazione spinge molti produttori anziani a continuare l’attività, frenando di fatto il ricambio generazionale nei campi. Se la questione di una pensione dignitosa per gli anziani non verrà risolta, l’Italia rischia di rimanere il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda l’ingresso dei giovani nel settore agricolo.
Gabriele Carenini – Presidente Cia Piemonte