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Il Piano nazionale maidicolo fa i primi passi, Tavolo tecnico presso il Mipaaft
Scritto il 21-06-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
Nei giorni scorsi si è riunito a Roma il Tavolo tecnico Mais, istituito dal ministero delle Politiche agricole. I componenti del Tavolo sono al lavoro da mesi con quattro gruppi di lavoro (Ricerca ed innovazione; Mercati e contratti di filiera; Assistenza tecnica; Coordinamento Regioni – Ministero) per elaborare il Piano maidicolo nazionale, di cui al momento è disponibile una prima bozza. Auspichiamo che si possa giungere in tempi rapidi alla definizione del piano che é strategico per lo sviluppo del comparto.
Il mais è l’alimento principe nelle filiere zootecniche, quindi delle produzioni italiane di grande qualità, ma da svariati anni è in crisi. La produzione è passata dall’autosufficienza quasi totale raggiunta tra la fine degli anni novanta e il primo decennio del nuovo secolo ad una netta dipendenza dall’estero, tanto che nell’ultima campagna di commercializzazione le importazioni hanno sfiorato il 50% del nostro fabbisogno interno.
Le cause di questa debacle? Il calo delle quotazioni del mais, le rese di produzione ferme ai livelli di venti anni fa, mentre nel resto del mondo sono in crescita costante, le condizioni climatiche sempre meno favorevoli che sono all’origine di gravi emergenze sanitarie (la presenza di micotossine), la riduzione degli aiuti Pac a causa dell’introduzione del disaccoppiamento, l’impossibilità per il nostro Paese di poter ricorrere alle biotecnologie innovative.
Ad oggi non ci sono alternative credibili al mais. L’obiettivo principale del Piano maidicolo nazionale deve essere quindi quello di ristabilire un livello più elevato di autoapprovvigionamento del mais nazionale per garantire l’alimentazione dei nostri animali.
Un forte contributo al rilancio di questa coltura può provenire sicuramente dal grande potenziale che può essere offerto dalla ricerca pubblica e dalla nuova frontiera aperta dalle “new breeding technologies”, per migliorare le perfomance varietali, in particolare le rese e la qualità, soprattutto sanitaria, del mais italiano.
Altrettanto necessario é favorire lo sviluppo di altri strumenti come l’agricoltura di precisione, l’affinamento di pratiche agronomiche più efficienti, l’ammodernamento delle strutture di stoccaggio, per creare una filiera efficiente e in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.