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Delegazione della Cia-Agricoltori italiani dal Prefetto di Torino: “La fauna selvatica é fuori controllo, la legge é inadeguata”. Ezio Sussetto: “Gli agricoltori seminano per raccogliere, non per i risarcimenti”
Scritto il 17-05-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Non usa mezzi termini Ezio Sussetto, agricoltore e responsabile di settore della Cia di Torino, nel sostenere la mobilitazione lanciata dall’Organizzazione a livello nazionale per chiedere la riforma radicale della legge 157/92, che attualmente disciplina la pianificazione faunistico-venatoria. “La riforma é urgente e necessaria – afferma Sussetto – per affrontare concretamente il problema della proliferazione della fauna selvatica ormai fuori controllo, tra danni milionari ad agricoltura e ambiente, rischio malattie, incidenti stradali sempre più frequenti e minacce alla sicurezza dei cittadini anche nelle aree urbane”.
La Cia-Agricoltori Italiani non si limita però a chiedere ed a protestare, ma ha messo a punto una proposta di modifica della legge 157/92 che questa mattina una rappresentanza dell’Organizzazione – composta dal Presidente regionale Gabriele Carenini, dal Direttore regionale Giovanni Cardone e da Ezio Sussetto – ha presentato al Prefetto di Torino, il dottor Claudio Palomba.
“La 157/92 è ormai inadeguata – ha detto Gabriele Carenini -. Fu infatti approvata quando sembrava che molte specie rischiassero l’estinzione. Oggi la situazione è completamente diversa. Il rischio non é più l’estinzione, ma la crescita senza controlli della fauna selvatica. In pianura ed in collina la dimensione dei danni causati delle specie selvatiche all’agricoltura ha ormai raggiunto punte da vera emergenza economica. La proliferazione incontrollata della specie selvatiche é anche un pericolo per la sicurezza dei cittadini. I cinghiali ed i caprioli, in particolare, sono tanti, troppi ed in deciso soprannumero rispetto ad una quantità tollerabile”.
“Anche i lupi – ha continuato Carenini – sono in crescita esponenziale. La pastorizia e l’allevamento in montagna, a causa dei lupi, che ormai sono arrivati a formare dei pericolosi branchi territoriali, stanno diventando un’attività snervante, quasi impossibile. Oggi a rischio di estinzione non è il lupo, ma sono piuttosto gli allevatori, i pastori e i contadini di montagna che svolgono un ruolo fondamentale per la salvaguardia degli ecosistemi complessi delle montagne”.
“Nessuno vuole l’estinzione di alcuna specie di fauna selvatica – ha aggiunto Giovanni Cardone – ma, quando una di queste diventa pericolosa ed in palese soprannumero, è essenziale porvi rimedio. Per questo motivo la Cia-Agricoltori italiani, di fronte ad una situazione che si va facendo ogni giorno più drammatica, ha deciso di sottoporre al Governo, al Parlamento ed a tutte le Istituzioni un testo di legge di modifica della legge 157/92, elaborato dalla nostra Organizzazione con il contributo di esperti del settore, la cui finalità di fondo, indicata già nel titolo, è quello di sostituire il principio di protezione con quello di gestione della fauna selvatica. Se la legge del 1992 si focalizzava sulla conservazione della fauna, in quegli anni a rischio di estinzione per molte specie caratteristiche dei nostri territori, oggi la situazione si è ribaltata, con alcune specie in soprannumero o addirittura infestanti. L’esempio più lampante è costituito dai cinghiali, responsabili dell’80% dei danni all’agricoltura: si è passati da una popolazione di 50 mila capi in Italia nel 1980, ai 900 mila nel 2010 fino ad arrivare a quasi 2 milioni nel 2019. E’ del tutto evidente, quindi, che bisogna tornare a carichi sostenibili delle specie animali, in equilibrio tra loro e compatibili con le caratteristiche ambientali, ma anche produttive e turistiche, dei diversi territori”.
“Noi agricoltori -ha concluso Ezio Sussetto – seminiamo per raccogliere e non per ottenere i risarcimenti dei danni causati dalla fauna selvatica, che per altro arrivano sempre in ritardo e con il contagocce”.
Il Prefetto ha assicurato che si farà portatore nelle varie sedi istituzionali delle richieste della Cia-Agricoltori italiani.