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I Presidenti di Cia Valle d’Aosta e Piemonte: “attacchi dei lupi, ripristinare le condizioni di sicurezza”
Scritto il 09-05-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Nuovi casi di predazione di bestiame in Valle d’Aosta. Sulla collina di La Salle un allevatore ha trovato sgozzati una pecora e un agnello, custoditi all’interno di un recinto. Un altro episodio è stato segnalato a Saint-Marcel, in un pascolo a 700 metri, a poche centinaia di metri dal centro abitato. La predazione ha interessato una mandria bovina, implicando la morte di un “pregiato” capo di razza piemontese nonché il ferimento di altri soggetti.
“Più volte segnalati, fotografati, addirittura ripresi in filmati video da residenti in zona, i principali sospettati, seppur in attesa di formale conferma da parte del Corpo Forestale, sembrano essere alcuni esemplari di lupo.” scrive in una nota la Confederazione italiana agricoltori. “Pertanto, qualora giungessero le opportune conferme, si constaterebbe come anche l’attività di monitoraggio attualmente in corso non si traduca materialmente in un deterrente alle predazioni.”
“Le associazioni come la Cia ‐ aggiunge il Presidente regionale della Cia Valle d’Aosta Gianni Champion (nella foto a lato) ‐ oltre a collaborare al fine di trovare soluzioni efficaci, si propongono anche di moderare i rapporti fra allevatori e resto della società, che esprime svariate posizioni sul tema. Tuttavia, tale ruolo non potrà essere garantito qualora non vengano al più presto ripristinate condizioni di sicurezza per il mantenimento delle pratiche di pascolamento, attualmente minacciate dal problema delle predazioni, ormai frequenti anche in Valle d’Aosta”.
“Facciamo nostre le preoccupazioni e le richieste dell’amico Gianni Champion. I margari ed i pastori piemontesi vivono gli stessi problemi – commenta il Presidente di Cia Piemonte Gabriele Carenini -. Risolvere l’emergenza lupo è una necessità.I lupi rappresentano un forte elemento di criticità per coloro che svolgono attività pastorali ed allevatoriali sulle Alpi. Nessun rimborso può ripagare i pastori e gli allevatori del danno subito, dello stress imposto, del venir meno del senso del proprio lavoro. I lupi inoltre si spingono sempre più a ridosso delle case e costituiscono un pericolo per la sicurezza dei cittadini”.
“L’allevamento e la pastorizia di montagna – prosegue Carenini – sono valori ecologici ed economici di interesse prioritario per il territorio: il mantenimento degli habitat legati ai prati a sfalcio e ai pascoli, la qualità dei prodotti di alpeggio, il valore paesaggistico, ecoturistico e anche culturale delle attività di allevamento e pastorale sono elementi da tutelare senza se e senza ma”.