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Il Piemonte terra di vino e di….olio, premiata un’azienda produttrice di olio associata alla Cia di Alessandria
Scritto il 03-05-2019 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
Nell’immaginario collettivo il Piemonte è terra di inverni rigidi, inospitale quindi per l’olivicoltura. In realtà, indagando i toponimi subalpini, si scoprono etimologie (San Marzano Oliveto, Bric d’ulivo, Monte Oliveto, Oliveta, Olivè, Olivola, Colle d’olivo) che rivelano una presenza antica dell’olivo, in particolare nei secoli centrali del Medioevo.
A dare il colpo di grazia alla coltivazione dell’olivo in Piemonte pensò la “piccola glaciazione” che perdurò dal Medioevo fino agli anni dell’Unità d’Italia, ma il variare delle condizioni climatiche nel Nuovo Millennio sta riportando in auge gli ulivi nella nostra Regione.
La produzione piemontese è ancora allo zero virgola, ma il trend é in continua ascesa e le qualità organolettiche degli oli sono eccellenti, come dimostra l’olio extra vergine prodotto dall’azienda agricola “Oliviera”, associata alla Cia di Alessandria, di Anita Casamento (nella foto a lato) a Olivola (AL), che ha ottenuto 4 gocce su 5 della Guida Bibenda: un riconoscimento per l’alta qualità promosso dalla guida diretta da Franco M. Ricci, Presidente di Fondazione Italiana Sommelier e Worldwide Sommelier Association, curata da Paola Simonetti insieme ad un team di 40 esperti e sommelier.
La Guida raccoglie il meglio del Made in Italy enogastronomico e racconta, regione per regione, non solo i prodotti, ma anche gli uomini e le donne che li realizzano, le tecniche utilizzate, le tradizioni così come le novità che hanno reso unici tali beni e, dulcis in fundo, quel legame intimo con la dimensione rurale o artigianale del territorio di riferimento.
Commenta la titolare dell’azienda “Oliviera”: “La guida è tra le più qualificate nel mondo dell’olio e del vino e siamo molto contenti del riconoscimento, ottenuto dopo test e assaggi alla cieca. La nostra produzione è stata di mille litri di olio ottenuti da circa 4 ettari; abbiamo avuto ottima performance delle piante. Il Piemonte ha perso notevolmente l’attività olivicola, noi la abbiamo ripresa negli anni ‘90 e ora i risultati sono buoni. Il nostro terreno ha ottime caratteristiche, esposto sole, in collina a 250 metri con grandi spazi aperti accanto a boschi e noccioleti, che regalano buoni profumi. Il panel test olfattivo ha infatti premiato queste caratteristiche. Le olive sono molto sane ed è stata una campagna priva di patologie, ma noi abbiamo avuto molta cura nella pulizia dei terreni, per mantenere la giusta umidità. I momenti di siccità non hanno influito troppo negativamente sulla produzione”.
L’azienda di Anita Casamento coltiva 1.500 piante di olivo delle varietà Leccino, Picholine, Maurino, Carolea, Coratina, Pendolino, Moraiolo, Carboncella, Taggiasca, Grignan, Biancheria, Leccio di Corno e Frantoio. Produce un solo olio, blend delle maggiori varietà aziendali, piacevole per profumi e struttura gustativa.
Commenta il presidente provinciale Cia Alessandria Gian Piero Ameglio: “I riconoscimenti sono uno strumento che attesta le migliori produzioni del territorio, assecondando standard elevati di qualità. Siamo sempre orgogliosi di presentare aziende che si candidano ed è loro riconosciuta l’eccellenza. Legata non solamente al mondo del vino”.