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Fauna selvatica, delegazione della Cia di Alessandria incontra il Prefetto: la legge che disciplina la pianificazione faunistico-venatoria va modificata
Scritto il 17-05-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Nel quadro della mobilitazione nazionale a sostegno della proposta di modifica della legge 157/92, elaborata dalla Cia-Agricoltori italiani, una delegazione della Cia di Alessandria, guidata dal Presidente provinciale Gian Piero Ameglio, ha incontrato questa mattina il prefetto Antonio Apruzzese, cui ha consegnato il testo della proposta di legge. La delegazione della Cia era composta, oltre che dal presidente provinciale Gian Piero Ameglio, dal direttore Carlo Ricagni e dai suoi vice Germano Patrucco e Giuseppe Botto, dal direttore di Area Paolo Viarenghi, dalle dirigenti di Zona Daniela Ferrando, Simona Gaviati e da Marco Deambrogio, imprenditore risicolo casalese.
“È del tutto evidente – commenta il Direttore di Cia Alessandria Carlo Ricagni – che le attuali politiche, concepite in un contesto completamente diverso e orientate alla mera conservazione della fauna, si dimostrano oggi del tutto inadeguate. Al parlamento chiediamo quindi modifiche radicali alla legge 157/92 che regola la materia in Italia”.
Aggiunge il presidente provinciale Gian Piero Ameglio: “Sul piano economico, la presenza eccessiva -soprattutto di ungulati- rende impossibile l’attività agricola in molte aree rurali, con crescenti fenomeni di abbandono e conseguenze negative sulla tenuta idrogeologica dei territori. Dal punto di vista ambientale, crescono le alterazioni eco-sistemiche e i disequilibri tra specie, con l’incremento del rischio di estinzione di animali caratteristici dei nostri territori. Infine, sul piano sociale e della salute, si diffondono malattie causate da selvatici, crescono gli episodi di incidenti stradali con numerose vittime e di aggressioni dirette anche all’uomo. Ecco perché non si può più aspettare, c’è bisogno di norme nuove e più efficaci. Cia si fa promotrice di un’organica proposta di emendamenti alla legge quadro del 1992, come base di discussione per favorire un confronto tra tutte le parti interessate, con le amministrazioni e le forze politiche. Un confronto che si ritiene debba essere aperto, ma anche tempestivo e proficuo”.