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La Cia propone una radicale riforma della legge che disciplina la pianificazione faunistico-venatoria . In agenda incontri con Camera e Senato e manifestazioni su tutto il territorio nazionale
Scritto il 13-05-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una proliferazione incontrollata della fauna selvatica, soprattutto cinghiali e caprioli, ma anche nutrie, lupi, volpi, ghiri, storni, corvi, piccioni inselvatichiti ecc.ecc.. La situazione sta diventando insostenibile: cerealicoltura, frutticoltura e viticoltura sono sempre più sotto attacco. Ma è in pericolo anche la sicurezza dei cittadini.
La problematica della gestione della fauna selvatica è stata al centro di un’affollatissima assemblea che la Cia del Piemonte ha tenuto il 18 febbraio scorso a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, durante la quale i numerosi agricoltori, sindaci e consiglieri regionali presenti hanno chiesto provvedimenti urgenti e risolutivi contro un fenomeno che ha raggiunto ormai punte da vera emergenza economica e rappresenta anche un grave pericolo per la sicurezza dei cittadini.
La 157/92, la legge quadro che disciplina la pianificazione faunistico-venatoria, dal titolo:” Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, è sotto molti aspetti anacronistica, essendo ancorata alle esigenze di un patrimonio faunistico e ad un territorio che negli anni ha subito profonde modifiche. Fu infatti approvata quasi trent’anni fa, in una situazione ambientale in cui sembrava prioritario focalizzarsi sulla conservazione della fauna, a rischio di estinzione per moltissime specie caratteristiche dei nostri territori. Oggi la situazione è completamente diversa. Il rischio non é più l’estinzione, ma la crescita senza controlli della fauna selvatica.
Per questo motivo la Cia-Agricoltori Italiani propone una radicale riforma della Legge 157/92, sostituendo il concetto di protezione con quello di gestione della fauna selvatica. Il titolo della Legge potrebbe pertanto diventare: “Norme per la gestione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Obbiettivo prioritario della proposta di legge elaborata dalla Cia-Agricoltori italiani con il contributo di esperti del settore è quello di semplificare le procedure che regolano gli interventi di controllo e di attuazione dei piani di abbattimento delle specie selvatiche in esubero al fine di rendere compatibile la densità della fauna selvatica con le caratteristiche ambientali, sociali ed economiche del territorio, con particolare riguardo alle attività agricole.
La proposta verrà presentata il prossimo 15 maggio a Camera e Senato. Seguiranno venerdì 17 maggio, su tutto il territorio nazionale, manifestazioni, assemblee e incontri con agricoltori e istituzioni locali a sostegno della proposta. Il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini incontrerà il Prefetto di Torino cui esporrà le ragioni per cui la Cia-Agricoltori italiani ritiene che sia necessario modificare al più presto la legge 157/92. Analoghi incontri si svolgeranno tra delegazioni delle Cia provinciali e gli altri Prefetti del Piemonte. Già confermati gli incontri con i Prefetti di Novara e Alessandria. L’auspicio è che la proposta diventi base di discussione per un proficuo confronto con le Amministrazioni pubbliche, le forze politiche e tutte le parti interessate.
“In molti Stati europei – afferma Gabriele Carenini – il contenimento faunistico è uno strumento utilizzato normalmente per la prevenzione dei danni all’agricoltura e degli incidenti stradali. Pretendere nell’interesse generale una legge sulla gestione faunistica basata sui fatti e degna di un Paese civile non significa autorizzare abbattimenti senza limiti o ’caccia selvaggia’, ma creare le condizioni per affrontare una vera e propria emergenza, di cui gli agricoltori pagano un conto salatissimo, secondo buon senso”.
Giovanni Cardone – Direttore Cia Piemonte