In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Per rilanciare la zootecnia made in Piemonte è importante fare squadra e creare le sinergie tra tutti gli attori in campo
Scritto il 12-04-2019 da Ufficio stampa | Categoria: zootecnia
Si è riunito nei giorni scorsi il Gie (Gruppo di Interesse Economico) “Zootecnia” della Cia del Piemonte, alle presenza del Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini. Introducendo i lavori Roberto Buratto, responsabile del Gie e rappresentante della Confederazione italiana agricoltori nel gruppo di lavoro Copa Carni Bovine a Bruxelles, ha sottolineato l’importanza del comparto zootecnico in Piemonte, sia dal punto di vista economico, sia perché fortemente identificativo del nostro territorio.
“Tutelare la Piemontese, le razze autoctone e la biodiversità animale – ha detto Buratto – , ‘fare zootecnia’ in maniera sostenibile, rispettando il benessere animale e l’ambiente, ridurre le emissioni di Co2 come richiesto dall’Europa, incentivare la linea vacca-vitello per rilanciare la zootecnia da carne Made in Piemonte, oggi fortemente dipendente dall’estero, ma anche una maggiore attenzione alla qualità delle carni, senza dimenticare un percorso di etichettatura trasparente e un filo diretto fra i produttori, le macellerie e i supermercati: sono questi alcuni degli obbiettivi irrinunciabili dell’attività politico/sindacale della Cia del Piemonte”.
Buratto ha sottolineato anche la necessità di incrementare gli importi dei sostegni accoppiati e di aiutare maggiormente giovani agricoltori che vogliono rimanere in azienda ed intraprendere nuove iniziative. Ha rimarcato inoltre l’importanza dell’arrivo del “veterinario aziendale” che ha il compito di gestire il sistema informativo per il funzionamento delle reti di epidemio-sorveglianza, assicurando la raccolta, la gestione e l’interscambio delle informazioni tra gli allevatori e le autorità competenti del settore veterinario, della sicurezza alimentare e dei mangimi. Per elevare il livello di sicurezza e qualità dei prodotti della filiera zootecnica, ha aggiunto Buratto, è ora a disposizione dei medici veterinari ufficiali, dei medici veterinari aziendali e degli allevatori un sistema integrato finalizzato alla categorizzazione dell’allevamento in base al rischio, denominato “classy farm”.
Nel corso dell’incontro sono state anche valutate le conseguenze della modifica dello Statuto di Anaborabi, l’associazione di razza della Piemontese, che svolge in forma esclusiva una serie di servizi tecnici, quali il miglioramento genetico ed il controllo funzionale del bestiame. Con il nuovo Statuto l’Anaborapi é diventata un’Associazione di primo grado in cui gli allevatori di Piemontese iscritti sono soci diretti e possono esercitare i propri diritti sociali. La “democratizzazione” della vita interna rappresenta un passaggio importante nella vita dell’Associazione. Tutto bene, se però questa “democratizzazione” non fosse condizionata dalle interferenze di un’organizzazione professionale agricola, che coltiva da sempre il sogno di egemonia sua questa e sulle altre Associazioni Allevatori.
“Per difendere la distintività delle nostre produzioni – ha concluso Buratto – è importante fare squadra e creare le sinergie tra tutti gli attori in campo”.
Zootecnia.piemonte@cia.it