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Subito un piano Ue per assicurare la convivenza tra i grandi predatori e l’attività dei nostri agricoltori, allevatori e pastori
Scritto il 05-03-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Serve un piano di azione europeo che ci permetta di identificare azioni concrete e immediatamente applicabili per assicurare la convivenza tra i grandi predatori in Europa, tra cui i lupi, e l’attività dei nostri agricoltori, allevatori e pastori che, nonostante mille difficoltà, continuano ad evitare l’abbandono di interi territori e a garantire la sicurezza di chi li abita. Lo chiede Paolo De Castro, primo Vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
La direttiva Habitat garantisce al lupo lo status di specie di interesse conservazionistico ad alta protezione. Ma ormai i lupi sono troppi. La creazione di un efficace piano d’azione europeo non è più differibile. Né si può continuare a derubricare i continui danni causati dai lupi a semplici effetti collaterali di un fenomeno altrimenti positivo, come quello della ricolonizzazione di queste specie.
Le segnalazioni dell’alta presenza di lupi su tutto il territorio piemontese stanno ormai portando non solo gli allevatori, ma anche i cittadini di alcuni centri abitati, a temere per la propria incolumità oltre che per quella delle greggi.
“Risolvere l’emergenza lupo è una necessità – sottolinea il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini -.I lupi incominciano a mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini e rappresentano un forte elemento di criticità per coloro che svolgono attività pastorali ed allevatoriali sulle Alpi e garantiscono il presidio del territorio. Le misure di prevenzione proposte, recinzioni elettrificate e cani da difesa, sono per lo più inefficaci e solo in alcune situazioni utilizzabili. Nessun rimborso, inoltre, può ripagare i margari ed i pastori del danno subito, dello stress imposto, del venir meno del senso del proprio lavoro”.
“L’allevamento e la pastorizia di montagna – prosegue Carenini – sono valori ecologici ed economici di interesse prioritario per il territorio: il mantenimento degli habitat legati ai prati a sfalcio e ai pascoli, la qualità dei prodotti di alpeggio, il valore paesaggistico, ecoturistico e anche culturale delle attività di allevamento e pastorale sono elementi da tutelare senza se e senza ma”.
“Il Governo dia indicazioni chiare– conclude Carenini – su quali azioni mettere in campo per proteggere le persone e le greggi. Il Piano Lupo pur con tutti i suoi limiti, deve essere mandato avanti”.