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Indennità compensativa, si deve fare di più
Scritto il 06-03-2019 da Ufficio stampa | Categoria: montagna
Sette milioni e 280 mila euro: questa la cifra che la Regione Piemonte ha deliberato aprendo un bando per la concessione dell’indennità compensativa 2019 agli agricoltori che svolgono la propria attività nelle zone montane, ma si deve fare di più.
Lo chiede anche l’Uncem tramite il suo Presidente Lido Riba. “Su 2019 e 2020 servono 34 milioni di euro –afferma Lido Riba -. Per ora ve ne sono 7 di stanziati. Serve un’azione politica guidata dal presidente Chiamparino con gli assessori Valmaggia e Ferrero. Le risorse si possono ancora individuare sul Programma di sviluppo rurale. Non possiamo non sostenere le imprese agricole dei territori montani, presidio di sviluppo, fonte di reddito e di posti di lavoro, di tutela dell’assetto geologico e garanzia di integrità territoriale, a vantaggio non solo di quei pezzi di Piemonte, ma dell’intera regione”
In Piemonte la superficie montuosa è pari al 43% della superficie totale. I comuni classificati montani sono 553. Circa 750.000 persone vivono in montagna. Tra le imprese che operano in montagna quelle agricole rivestano un’importanza primaria. La permanenza dell’agricoltura e il suo sviluppo sono cruciali per la montagna. Ma lo sono anche, di riflesso, per le sorti dei territori a valle che dall’agricoltura di montagna dipendono per i presidio del territorio, per la gestione e la provvista dell’acqua, per la riserva di biodiversità e di paesaggio, per l’adattamento e il contrasto al cambiamento climatico, ecc.
“Le difficoltà che devono affrontare le imprese agricole di montagna sono tante –sottolinea il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini -. I costi di produzione sono elevatissimi, ben al di sopra delle medesime aziende di pianura. Inoltre le insidie di carattere logistico rendono più difficoltosa la collocazione delle merci sui mercati, siano essi vicini o addirittura fuori dai confini nazionali”.
“La montagna può diventare protagonista dello sviluppo di tutta l’economia -aggiunge Carenini – a condizione che l’Ue, lo Stato e le Istituzioni locali avviino una strategia complessiva e coordinata per lo sviluppo delle aree montane fondata sull’agricoltura e la valorizzazione dei prodotti tipici di montagna. L’indennità è essenziale per compensare gli agricoltori delle aree svantaggiate di montagna dei maggiori costi e dei minori ricavi”.