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Fauna selvatica, affollata assemblea della Cia del VCO a Suno

Scritto il 25-02-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Senza categoria

Affollatissima assemblea a Suno (No) di agricoltori con esperti delle diverse Provincie ed i Presidenti dei Comparti alpini e degli Atc, alla presenza del Presidente di Cia Piemonte Gabriele Carenini, del Presidente e del Direttore della Cia del VCO, Manrico Brustia e Daniele Botti, per  discutere di come frenare la smisurata crescita delle popolazioni di alcune specie nocive di fauna selvatica.

Le misure fin qui adottate si sono rivelate decisamente inadeguate. La dimensione dei danni causati dai cinghiali e dai caprioli all’agricoltura ha ormai raggiunte punte da vera emergenza economica. I cinghiali ed i caprioli sono tanti, troppi ed in deciso sovrannumero rispetto ad una quantità tollerabile. Anche i lupi sono in crescita esponenziale. La pastorizia e l’allevamento in montagna, a causa dei lupi, che ormai sono arrivati a formare dei pericolosi branchi territoriali, stanno diventando un’attività snervante, quasi impossibile.

“La proliferazione della fauna selvatica – afferma Manrico Brustia – è diventata un serio problema non solo per l’agricoltura, ma anche per l’ambiente e talvolta per l’incolumità dei cittadini. Non è più quindi una questione che riguarda solo il settore primario, ma è una problematica che coinvolge anche chi si occupa di ambiente, di amministrazione pubblica e i cittadini comuni”.

“L’aumento della circolazione di specie selvatiche -aggiunge Daniele Botti – ha prodotto anche un’accelerazione del tasso di specie aliene nel nostro territorio.  Tutto questo ha conseguenze dannose sulla diversità biologica naturale. Infatti una specie invasiva può proliferare e sostituire quelle indigene”

“Risolvere l’emergenza fauna selvatica è una necessità – sottolinea il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini -. Cinghiali, caprioli, lupi rappresentano un forte elemento di criticità per coloro che svolgono attività agricole ed allevatoriali e mettono in pericolo la sicurezza dei cittadini. Chiediamo alle Istituzioni di agire in fretta ed invitiamo le associazioni venatorie, ambientaliste e animaliste ad avviare insieme alle organizzazioni agricole una seria riflessione, senza pregiudizi, su come realizzare una seria ed efficace gestione faunistica, perché così non si può andare avanti”.

La Cia sta elaborando a livello nazionale, con gli esperti del settore, una proposta di modifica della legge 157/92 che sottoporrà a fine marzo all’attenzione del Governo e del Parlamento. Fondamentale per la Cia é passare dal concetto di tutela della selvaggina a quello di gestione.

La Cia chiede anche che il Piano lupo, fermo da dicembre 2017 in Conferenza Stato/Regioni, venga mandato avanti. Se non si fa nulla contro i lupi, il livello di esasperazione è ormai tale che non si può escludere il rischio che qualche pastore o margaro decida di fare da sé.