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Emergenza fauna selvatica, i sindaci al convegno della Cia: Atc sul banco degli imputati
Scritto il 19-02-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Nella lunga discussione del convegno sui danni da ungulati, interessanti sono stati anche gli interventi di alcuni sindaci, quattro sugli oltre trenta presenti, tutti incentrati sui difficili rapporti con gli Atc ed i cacciatori e l’ambiguo comportamento di questi enti sul tema del contenimento degli ungulati.
Carlo Cabrio, primo cittadino di Salussola, in provincia di Biella, ha ricordato come l’Atc di competenza del suo territorio abbia costretto il Comune a ritirare un’ordinanza di abbattimento dei cinghiali del 2008 evitando di dare forma ad ogni piano per contenere il loro numero. “E’ chiaro – ha detto- che qui manca la volontà politica di intervenire e invece è assolutamente necessario che si prendano provvedimenti decisivi in materia”.
Più o meno della stessa opinione Fabio Boveri, sindaco di Costa Vescovato, in provincia di Alessandria, che ha ricordato come ad un alternarsi di presidenza dell’Atc della sua zona, sia improvvisamente cambiato, riducendolo, il numero dei capi abbattibili e come si sia stranamente istituita una strana alleanza tra animalisti e cacciatori.
Sempre sulle difficoltà di interfacciarsi con l’Atc è intervenuto Mauro Noè, sindaco di Cossano Belbo, in provincia di Cuneo. “C’è un serio problema di attribuzione dei poteri – ha affermato – tra i vari attori della singolare “filiera” del contenimento dei cinghiali. Ed è ora che la politica faccia la sua parte perché la gente è al limite della pazienza e non mi stupirei se, esasperato, qualcuno cominciasse a sparare anche senza averne titolo”.
Di grande vivacità e determinazione, infine, l’intervento di Gabriella Mossetto, sindaco di Sciolze in provincia di Torino. “E’ una questione di salute pubblica – ha spiegato – e proprio perché si tratta della sicurezza dei cittadini, è assolutamente necessario che si arrivi ad una disposizione nazionale. Il costo pagato dagli agricoltori è ormai insopportabile e credo che i sindaci debbano avere la gestione della caccia sul loro territorio in modo che quando ci troviamo in casi come questi, non sia così difficile intervenire anche usando le armi. Non bisogna più fare parole, ma cambiare la legge”.