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Riso: avviata la procedura scritta per il rispristino della clausola di salvaguarda, si chiuderà il 15 gennaio
Scritto il 07-01-2019 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
Il 4 gennaio scorso a Bruxelles ha preso il via la procedura scritta che, a meno di sorprese. si chiuderà il 15 gennaio con il varo di un regolamento che ripristina i dazi sul riso proveniente da Cambogia e Myanmar.
I quantitativi di riso importato senza tariffe doganali da Cambogia e Myanmar sono aumentati in modo esponenziale (da 27mila a 300mila tonnellate negli ultimi cinque anni), con pesanti contraccolpi sugli operatori dell’Unione. Le superfici investite si sono ridotte di circa il 40%.
Il ritorno temporaneo alla piena protezione tariffaria è in questo momento non solo pienamente giustificato, ma indispensabile per la sopravvivenza del settore risicolo italiano ed europeo
“Se non si arresta l’importazione selvaggia di riso a dazio zero dai Paesi asiatici – spiega il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – si mette a rischio non solo la sopravvivenza del settore, ma anche l’equilibrio idrogeologico di una vasta zona compresa tra il Po ed il Ticino”.
“Alla base della richiesta della richiesta della clausola di salvaguardia non vi è solamente la difesa della filiera nazionale – continua Carenini -, ma ci sono anche ragioni di tutela dei consumatori. Nei paesi extraeuropei vengono infatti utilizzati fertilizzanti chimici che sono banditi in Italia e in Europa”.
Per Cia del Piemonte è fondamentale il ritorno dei dazi alle importazioni di riso dal Sud-Est asiatico a 175 euro a tonnellata, non solo per il primo anno, ma anche per gli anni successivi.