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Dl Semplificazioni, arriva l’etichetta made in Italy
Scritto il 22-01-2019 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
Un emendamento al Dl semplificazioni introduce l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. La nuova norma si prepara ora a “sfidare” l’Europa che lo scorso anno ha approvato un regolamento esecutivo in materia di etichettatura, valido per tutti i produttori europei. Riuscirà a reggere l’urto?
La chiarezza sull’origine delle materie prime è fondamentale per tutelare i consumatori, che così possono scegliere consapevolmente cosa comprare, e per valorizzare le nostre filiere agricole. Ma estendere l’etichettatura d’origine a tutti i prodotti alimentari non significa assicurare automaticamente margine e valore al lavoro dei nostri agricoltori.
L’obbligo di indicare l’origine delle materie prime esiste già per molti prodotti. Dal 13 febbraio 2018 è in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano per la pasta e del riso. Il 19 aprile 2017 è scattato l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati. Dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002 è iniziato l’obbligo di indicare l’origine dalla carne bovina. Dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.
L’esperienza di questi anni ha dimostrato che etichette corrette contribuiscono a tutelare il nostro patrimonio agroalimentare, ma anche che non basta l’obbligo di indicare l’origine per garantire ai prodotti agricoli un giusto prezzo ed un reddito adeguato ai produttori.
L’etichettatura d’origine é importante, ma non deve distogliere l’attenzione da altri obbiettivi non meno rilevanti, come quello di promuovere una più equa distribuzione del valore tra i soggetti facenti parte delle filiere. Occorre inoltre dare certezze alle stesse filiere in termini di regole lungimiranti e condivise per affrontare mercati globali sempre più complessi, a causa della guerra sui dazi e della confusione sulla Brexit.
In altre parole l’etichettatura d’origine é soltanto un punto di partenza e non un punto di arrivo.