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Blockchain food: come potrebbe cambiare la catena alimentare
Scritto il 24-01-2019 da Ufficio stampa | Categoria: agroalimentare
Coinvolgere l’agricoltura nel confronto istituzionale e scientifico per lo sviluppo della Blockchain, che apre nuove e importanti opportunità al settore in materia di innovazione e sostenibilità. A chiederlo è stata la Cia-Agricoltori Italiani, in occasione dell’insediamento dei gruppi di esperti al Ministero dello Sviluppo economico per sviluppare la nuova infrastruttura digitale in grado di valorizzare e garantire l’origine e le specificità dei prodotti.
Blockchain letteralmente significa “catena di blocchi”. In pratica è una rete digitale, un registro, un libro mastro contenente informazioni condivise, visibili a tutti e validate con precise regole di sicurezza. Le informazioni possono essere modificate solo con il consenso di tutti i partecipanti e con meccanismi di validazione incrociata. I componenti della rete ne garantiscono la veridicità. Sicurezza, consenso, trasparenza e immutabilità sono, quindi, le caratteristiche principali della blockchain, che, in un certo senso, rappresenta un ritorno a una scrittura su pietra.
Gli attori che potrebbero essere interessati a partecipare alla cosiddetta Blockchain of Food sono distribuiti lungo tutta la catena: dagli agricoltori che vogliono mettere in evidenza la qualità dei loro prodotti o efficientare le vendite, ai distributori che chiedono più trasparenza, ai trasformatori che faticano a convalidare l’origine dei prodotti, ai confezionatori che potrebbero aumentare il loro valore aggiunto nella catena, ai commercianti che faticano ad offrire prodotti garantiti a chilometro zero, ai ristoratori, soprattutto quelli di fascia alta, che tendono a fornire sempre più assicurazioni al cliente sull’origine controllata di quello che mettono nel piatto.
Con la Blockchain è possibile costruire l’agroalimentare italiano del futuro, sostiene Cia, convinta che l’uso in agricoltura di questa tecnologia potrebbe incentivare, ad esempio, miglioramenti e semplificazioni dei processi operativi di produzione, preparazione e distribuzione di un prodotto.
La nuova infrastruttura digitale potrebbe supportare il mondo agricolo anche in materia di sicurezza alimentare, tutelando il rapporto con i cittadini-consumatori, che potrebbero consultare in totale trasparenza tutte le informazioni raccolte nella filiera e relative a un prodotto