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Abbattimenti per mettere un freno al proliferare dei cinghiali
Scritto il 09-01-2019 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
Il nuovo incidente mortale causato dal passaggio di un branco di cinghiali, in autostrada A1 tra Lodi e Casalpusterlengo, dimostra quanto sia urgente affrontare il problema della proliferazione incontrollata degli animali selvatici, che non solo crea danni milionari all’agricoltura, ma minaccia sempre più spesso la sicurezza dei cittadini.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento esponenziale degli ungulati in montagna e soprattutto in pianura, dove caprioli e cinghiali ormai hanno preso residenza tra le colture di pregio del Piemonte. La situazione è fuori controllo. Le misure adottate in questi ultimi anni non hanno funzionato. Per questo motivo non è più rinviabile l’avvio di un nuovo ed efficace piano di abbattimenti, facendo intervenire anche l’esercito se necessario.
“La questione animali selvatici -ricorda il presidente di Cia Piemonte, Gabriele Carenini – è stata anche al centro della nostra ultima Assemblea nazionale dove abbiamo chiesto alle Istituzioni di agire: ripensando la normativa vigente, riformando gli ambiti territoriali venatori e superando il regime del de minimis nel rimborso dei danni agli agricoltori che, di fatto, paralizza il sistema. Soprattutto oggi occorre introdurre nella legge quadro del 1992, che regola la materia, il concetto di “corretta gestione” accanto a quello di protezione, parlando di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori e ambienti, tenendo conto degli aspetti naturali, ma anche produttivi e turistici”.
“È necessario prendere atto dell’emergenza – continua Carenini – e agire con coraggio affinché episodi come quello di Lodi non capitino più, perché la sicurezza dei nostri cittadini e di chi, con passione e sacrifici, coltiva la terra, viene prima di tutto”.