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Riso proveniente da Cambogia e Myanmar, siamo vicini all’attivazione della clausola di salvaguardia?
Scritto il 18-12-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
Da indiscrezioni riportate da alcune agenzie di stampa, nei primi giorni del 2019 si dovrebbe avviare la procedura interna al collegio dei commissari per dare il via libera al ripristino dei dazi sul riso proveniente da Cambogia e Myanmar. La procedura potrebbe essere avviata già il prossimo 4 gennaio e porterebbe all’adozione della decisione il 15 gennaio, con pubblicazione sulla Gazzette Ufficiale Ue il giorno dopo o nei giorni immediatamente successivi.
L’attivazione della clausola di salvaguardia è indispensabile per riequilibrare il mercato interno e per tutto il comparto del riso italiano, che è leader a livello europeo. Per Cia è fondamentale il ritorno dei dazi alle importazioni di riso dal Sud-Est asiatico a 175 euro a tonnellata, non solo per il primo anno, ma anche per gli anni successivi.
Nel corso degli ultimi 5 anni il consumo comunitario di riso è aumentato del 5% e le importazioni di riso lavorato dalla Cambogia sono aumentate del 171%. Oltre a ciò nello stesso periodo le vendite di riso Indica coltivato nell’Ue sono calate del 37%, da 676.900 a 427.904 tonnellate. Ciò si è tradotto in un calo del 18% delle quote di mercato detenute dagli operatori dell’UE con prodotto comunitario (dal 46% al 28%). La superficie investita a riso Indica nell’Ue è calata del 40%, da 158.000 a 92.000 ettari, così come è calata del 39% la produzione di risone. I prezzi del riso Indica importato dalla Cambogia si collocano ben al di sotto del prezzo, circa il 30% in meno, praticabile dagli operatori comunitari. Come conseguenza di quanto sopra i risicoltori dell’UE hanno ridotto la superficie investita a riso Indica ed aumentato quella investita a riso Japonica creando un eccesso di offerta che ha determinato ripercussioni a livello di prezzo anche su questo comparto (mediamente del 30% con punte del 60%).