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Riso: l’applicazione della clausola di salvaguardia è fondamentale e non procrastinabile.
Scritto il 20-12-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
Il comitato “Sistema Preferenze Generalizzate”, su proposta della Commissione europea, nei giorni scorsi, ha votato a maggioranza l’attivazione delle misure di salvaguardia sulle importazioni di riso dalla Cambogia e dal Myanmar, con 13 voti a favore tra i quali la Francia, 7 astenuti, tra i quali la Germania e 8 contrari, tra i quali la Gran Bretagna. Non essendo stata raggiunta la maggioranza qualificata (la maggioranza qualificata si raggiunge quando il 55% degli Stati membri, che rappresentano almeno il 65% della popolazione totale dell’Ue, vota a favore) spetta ora alla Commissione decidere il da farsi. L’auspicio della Cia del Piemonte è che la Commissione proceda in fretta con le misure da lei stessa proposte.
La rappresentate italiana nella Commissione è Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, alla quale hanno scritto gli europarlamentari Pd Patrizia Toia, capo delegazione al Parlamento europeo, e Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura dell’Assemblea Ue, per chiedere il suo importante e pieno sostegno in seno al Collegio dei Commissari europei, affinché la clausola di salvaguardia possa essere attivata dal 2019.
Per Toia e De Castro “un ritorno temporaneo alla piena protezione tariffaria è in questo momento non solo pienamente giustificato, ma indispensabile per la sopravvivenza del settore risicolo italiano ed europeo”.
“Se non si arresta l’importazione selvaggia di riso a dazio zero dai Paesi asiatici – spiega il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – si mette a rischio non solo la sopravvivenza del settore, ma anche l’equilibrio idrogeologico di una vasta zona compresa tra il Po ed il Ticino”.
“Alla base della richiesta della richiesta della clausola di salvaguardia non vi è solamente la difesa della filiera nazionale – continua Carenini -, ma ci sono anche ragioni di tutela dei consumatori. Nei paesi extraeuropei vengono infatti utilizzati fertilizzanti chimici che sono banditi in Italia e in Europa”.
Per Cia del Piemonte è fondamentale il ritorno dei dazi alle importazioni di riso dal Sud-Est asiatico a 175 euro a tonnellata, non solo per il primo anno, ma anche per gli anni successivi.