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I muretti a secco fanno parte a pieno titolo del paesaggio viticolo delle Langhe, il riconoscimento dell’Unesco
Scritto il 07-12-2018 da Ufficio stampa | Categoria: ambiente
L’Unesco ha iscritto “L’Arte dei muretti a secco” nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità. È quanto annunciato su un post sul profilo Twitter dell’organizzazione che si congratula con gli 8 paesi europei che hanno presentato la candidatura: oltre all’Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.
I muri a secco fanno parte, a pieno titolo, del paesaggio viticolo delle Langhe, in quanto fondamentali per sostenere i cosiddetti sorì o vigneti a forte pendenza. Un termine che nella tradizione rurale, in genere è riferito ad una porzione di terreno a forte pendenza, si può ipotizzare oltre il 40%.
Solo nella zona docg del moscato sono oltre 1300 gli ettari di vigneti relativi alla pendenza citata. In particolare nelle valli Belbo e Bormida.
Le tecniche di costruzione e di restauro di questi antichi manufatti vengono tramandate di padre in figlio, ma anche insegnate a giovani provenienti da tutto il mondo durante campi di lavoro estivi. A Cortemilia, anni fa, é nato l’Ecomuseo della Vite e dei terrazzamenti proprio per tutelare queste tradizioni.