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Le imprese agricole italiane condotte da under 35 mostrano performance economiche doppie rispetto alla media
Scritto il 13-11-2018 da Ufficio stampa | Categoria: giovani
Le imprese condotte da giovani fino a 35 anni rappresentano meno del 10% delle imprese agricole italiane, ma mostrano performance economiche doppie rispetto alla media, con valori di produzione vicini a 100 mila euro per azienda contro i 45 mila della media del settore. Sono mediamente più strutturate (20 ettari contro gli 11 della media nazionale) e diversificate, grazie ad un approccio al mercato più innovativo e tecnologico. E’ quanto emerso nel corso dell’Osservatorio sui giovani agricoltori Nomisma-Edagricole tenutosi ad Eima, l’esposizione internazionale delle macchine per l’agricoltura, dove è stato realizzato un focus sulle caratteristiche evolutive dei giovani nell’agricoltura italiana.
Il focus ha messo in luce la presenza a giugno 2018 di circa 55 mila imprese agricole condotte da giovani con meno di 35 anni, meno del 10% sul totale delle aziende del settore, ma in crescita del 14% rispetto a tre anni fa. Tre “aziende giovani”, ogni dieci, sono condotte da donne.
Le aziende condotte da giovani che presentano le migliori performance economiche sono quelle lombarde (409 mila euro di valore della produzione media per azienda), seguite da quelle venete (305 mila), emiliano-romagnole 180 mila), piemontesi (135 mila) e friulane (97 mila euro).
I settori produttivi più ‘giovani’ sono quello avicolo e del latte, ai quali segue l’orticolo, il suinicolo, il frutticolo e il vitivinicolo, mentre risulta marginale l’incidenza dei capi azienda giovani sul totale delle imprese cerealicole ed olivicole, anche in ragione di una minor redditività che spesso ne pregiudica la sostenibilità economica. Attrattività che invece non sembra mancare nei confronti dei risvolti multifunzionali dell’agricoltura, dall’agriturismo alle attività sociali, dalla trasformazione di prodotti agricoli al contoterzismo. Se questo aggregato di attività che pesa ormai per il 20% sull’intero valore della produzione agricola italiana interessa il 10% delle imprese, nel caso del sub-campione di quelle giovani l’incidenza arriva al 18%.