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Cia: occorre aggiornare le norme sulle biotecnologie genetiche
Scritto il 23-11-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Ogm
Aggiornare la legislazione europea sugli ogm, per stare al passo con i progressi delle biotecnologie applicate all’agricoltura. Lo chiede la Cia e lo chiedono oltre 85 enti e istituti di ricerca europei (per l’Italia tra gli altri Cnr, Scuola Superiore Sant’Anna e Società italiana genetica agraria) in un documento rivolto alle istituzioni europee.
L’iniziativa degli scienziati europei è la risposta alla sentenza della Corte di giustizia Ue dello scorso luglio che equipara agli ogm i prodotti ottenuti con le nuove biotecnologie che non richiedono l’impiego di materiale genetico esterno al Dna della pianta.
Per evitare che l’Europa sia tagliata fuori dagli sviluppi dell’innovazione varietali, privando gli agricoltori di nuove colture, resilienti ai cambiamenti climatici e di maggiore qualità nutrizionale ‘la legislazione – scrivono gli scienziati – dovrebbe essere modificata in modo che i prodotti ottenuti con piccoli adattamenti del Dna con tecniche che non prevedono l’introduzione nella pianta di materiale genetico esterno, non siano soggette alle disposizioni della direttiva ogm, ma siano invece regolamentate con il regime applicabile alle varietà selezionate in modo classico’.
Per la Cia l’attuale regolamentazione è obsoleta e va modificata. E’ sbagliato infatti paragonare le nuove biotecnologie agli ogm e, di conseguenza, assoggettarle agli obblighi previsti dalla direttiva comunitaria in materia. I prodotti ottenuti tramite le nuove biotecnologie sono del tutto simili a prodotti ottenuti per incrocio tradizionale.
L’agricoltura italiana ha un grande bisogno di innovazione genetica. Bisogna produrre di più e meglio, consumando meno suolo e meno acqua, meno fertilizzanti e meno prodotti chimici per la difesa delle piante. Risolvere un’equazione così complessa con tante variabili non è affatto semplice. Ma dalle nuove biotecnologie possono arrivare risposte importanti per un’innovazione a misura dell’agricoltura Made in Italy.
La Cia-Agricoltori Italiani ritiene che sia importante tutelare in Europa l’uso di queste nuove tecniche al fine di consentire alla nostra agricoltura di essere in linea con le agricolture più avanzate del mondo.
Nel 2012 l’’EFSA (European Food Safety Authority), su richiesta dell’UE, ha redatto un parere in cui si afferma che le piante ottenute tramite le nuove biotecnologie genetiche non presentano differenze rispetto a quelle costituite attraverso un normale processo di incrocio.