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Forse c’è qualcosa da rivedere nel funzionamento degli Enti certificatori del biologico
Scritto il 19-11-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Biologico
L’Ispettorato Centrale Repressione Frodi Nord Est, insieme ai Carabinieri del nucleo tutela agroalimentare di Parma affiancati dai comandi locali, hanno portato a termine una rilevante operazione che ha portato all’interruzione di una frode di false produzioni bio e all’arresto di 4 persone.
Secondo gli inquirenti, le aziende – tutte formalmente biologiche a livello produttivo – avrebbero utilizzato diversi mezzi tecnici non ammessi, come erbicidi e fertilizzanti di sintesi.
Il gruppo coinvolto, che ha la sua sede provinciale nel Veronese, di rilevanza nazionale nella produzione e commercializzazione di prodotti bio, conta circa 1.000 ettari di superficie in Italia e 10.000 in altri Stati (principalmente in Romania).
La notizia é di qualche giorno fa. Quella scoperta é l’ultima di una lunga serie di truffe che riguardano il biologico.
Il “bio” non è più una nicchia, è uscito definitamente dalle “mode” ed è diventato una vera abitudine di spesa. Contemporaneamente, sia in Italia, sia nel mondo sono cresciute le frodi e le truffe riguardanti il biologico, compiute da organizzazioni, talvolta criminali, alla ricerca di facili guadagni. Si tratta di vicende gravi che rischiano di minare la fiducia dei consumatori nei confronti del biologico.
Il mondo del biologico deve trovare gli anticorpi necessari per combattere i profittatori, altrimenti i tanti produttori seri che compongono questo mondo rischiano di vedere il loro lavoro vanificato da chi si è infiltrato nel mondo del biologico soltanto per speculare.
La maggior parte degli Enti certificatori, che sono organismi privati autorizzati dal Mipaaf, è attrezzata ed agisce correttamente, ma una domanda sorge spontanea: perché quasi tutti i più gravi scandali riguardanti il bio sono stati scoperti dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, dall’Ispettorato per la repressione delle Frodi e quasi mai dagli Enti certificatori?
Fermo restando il giudizio complessivamente positivo sull’efficacia del sistema dei controlli sul biologico, é innegabile che il funzionamento degli Enti certificatori presenta qualche criticità cui bisogna porre rimedio al più presto, nell’interesse stesso dei produttori biologici. Gli Enti certificatori, ad esempio, dovrebbero essere sgravati da inutili adempimenti formali per concentrare sempre più la loro attività sui controlli in azienda. Una maggiore attenzione andrebbe infine riservata da parte delle nostre Autorità ai prodotti bio di importazione, in particolare dai Paesi dell’Est dove parrebbe che i controlli non siano molto…. stringenti.