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L’accordo sul prezzo del latte alla stalla raggiunto in Lombardia é un punto di riferimento anche per il Piemonte
Scritto il 02-11-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Latte
Il 29 ottobre scorso in Lombardia è stato definito il prezzo del latte crudo alla stalla da pagare agli allevatori che conferiscono la materia prima a Italatte, il principale gruppo della trasformazione industriale italiana (riunisce al suo interno i più prestigiosi marchi della tradizione lattiero-casearia italiana: Parmalat,Galbani, Invernizzi, Locatelli, Cademartori, Vallelata) controllato dalla multinazionale francese Lactalis.
Le intese raggiunte in Lombardia (Regione in cui si produce il 40% del latte italiano) sono storicamente un punto riferimento per gli allevatori piemontesi, che guardano quindi con interesse a questa nuova intesa.
“In questo momento – sottolinea il Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – nella nostra Regione i rapporti tra parte industriale e parte agricola sono in stallo. Le rappresentanze degli allevatori piemontesi insistono perché al tavolo tecnico presieduto dall’Assessore Giorgio Ferrero si sviluppi un confronto serio su due temi fondamentali: un sistema di definizione del prezzo del latte alla stalla che tenga conto dell’andamento del mercato dei prodotti lattiero-caseari e dei costi di produzione ed una tabella qualità con parametri validi per tutti i caseifici. Ma fino ad ora gli industriali si sono dimostrati indisponibili ad aprire un dialogo su questi temi. L’auspicio della Cia é che quanto avvenuto in Lombardia possa essere da stimolo anche per il Piemonte. Il mercato del latte per altro é in ripresa e la posizione degli industriali appare francamente ingiustificabile ed insostenibile”.
L’accordo lombardo prevede una quotazione di 37,5 centesimi al litro per il mese di ottobre 2018, che salirà a 38 centesimi al litro a novembre fino ad arrivare ai 38,5 centesimi al litro nel prossimo mese di dicembre, per una media trimestrale di 38 centesimi al litro.
Dal 1° gennaio 2019 tornerà invece in vigore il meccanismo dell’indicizzazione che vedrà però alcuni aggiustamenti. Sarà ancora presente il paniere che comprende le quotazioni camerali del Grana Padano e il prezzo medio del latte dei Paesi dell’Unione Europea maggiorato di 5 cent, ma saranno anche introdotti meccanismi per permettere di premiare maggiormente il latte prodotto durante il periodo estivo.
“Valorizzare il lavoro degli allevatori – aggiunge Gabriele Carenini -, riconoscendo un prezzo equo al latte alla stalla e tabelle uniformi su tutto il territorio piemontese, é nell’interesse di tutta la filiera. Altrimenti si corre il rischio che la produzione entri in crisi e, se questo succede, prima o poi tutto il comparto lattiero-caseario ne pagherà le conseguenze. Il nostro auspicio è che si ripristini un clima di fattiva collaborazione tra tutti gli attori della filiera per poter discutere seriamente non solo di prezzo e tabelle, ma anche di progetti di sviluppo del comparto, per continuare a garantire ai consumatori un latte e dei prodotti lattiero-caseari di grande qualità”.