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Vini “naturali”: una scelta rispettabile, ma che non manca di sollevare dei dubbi
Scritto il 16-10-2018 da Ufficio stampa | Categoria: vino
In Italia si contano ormai numerosi produttori, raggruppati in diverse associazioni, che ambiscono di poter fregiare i loro vini con l’etichetta “naturale”. Domenica 21 ottobre nel Teatro Espace, in via Mantova 38, si svolgerà “Torino Beve Bene”, l’evento dedicato ai vini naturali, che é giunto quest’anno alla quarta edizione.
La scelta di produrre vini etichettandoli come “naturali” é indice della volontà dei produttori di ridurre il più possibile l’uso della chimica sia in vigna che in cantina, ma non manca di sollevare dei dubbi.
Infatti, soltanto l’Unione europea può stabilire quali indicazioni e designazioni possono essere riportate in etichetta. Di conseguenza un vino dovrebbe poter essere messo in commercio con la dizione “naturale” solo se e quando la Unione Europea ne definirà in modo preciso i limiti e le caratteristiche e lo collegherà a sistemi di certificazione, così come è avvenuto per il vino “biologico”.
La locuzione “vino naturale” è oltre tutto molto ambigua, anche sotto l’aspetto squisitamente semantico. Al momento “vino naturale” è un semplice claim, che non identifica le caratteristiche produttive e la qualità del prodotto. I concetto di “naturale” varia da produttore a produttore. i vini naturali infatti non obbediscono ad alcuna normativa.
Un esempio della mancanza di regole precise è la questione dei solfiti. Si possono o non si possono aggiungere nei vini naturali? Ed in che quantità? Qualche associazione di produttori di vini naturali ne consente l’aggiunta. Qualche altra associazione nei vieta l’uso. In mancanza di regole ciascuno fa quello che ritiene meglio.