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Sono tornate le castagne
Scritto il 02-10-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Produzioni piemontesi
Il 2010 ed il 2011 furono gli anni della maggior aggressione ai castagneti da parte del “cinipide galligeno del castagno”, che ridusse drasticamente la produzione del frutto. Il 2018 è l’anno del ritorno delle castagne. Grazie all’introduzione di gruppi di Torymus sinensis, imenottero parassitoide specifico del cinipide del castagno, la popolazione dell’insetto killer, che per anni ha infestato i boschi di tutta la Penisola, è stata ridotta a dimensioni ragionevoli.
Il cinipide, introdotto accidentalmente in provincia di Cuneo sul finire degli anni ’90 e segnalato per la prima volta dal Settore Fitosanitario regionale nel 2002, attacca i germogli delle piante ospiti causando la formazione di galle, arrestandone la crescita vegetativa e provocando una riduzione della fruttificazione. Infestazioni gravi possono portare al deperimento della pianta.
L’antagonista del cinipide venne riprodotto e diffuso dall’Università di Torino: molte Comunità montane stipularono successivamente convenzioni con l’ateneo ed effettuarono il lancio del T. sinensis nei castagneti più infestati. Alcune Regioni (Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna) hanno poi realizzato campi di riproduzione controllata dell’insetto antagonista.
Il risultato di questa attività è il raccolto di castagne di quest’anno che dovrebbe aggirarsi, a livello nazionale, attorno i 300mila quintali, in aumento dell’80% rispetto al minimo storico di 180mila quintali di un quinquennio fa.