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I margari sono tornati a valle e denunciano: “l’alto numero di lupi è incompatibile con la nostra attività in montagna”
Scritto il 22-10-2018 da Ufficio stampa | Categoria: fauna selvatica
I margari hanno lasciato gli alpeggi e sono tornati a valle. L’alpeggio rappresenta una pratica che incarna al meglio i principi della sostenibilità e della multifunzionalità agricola, ma sta diventando un’attività sempre più snervante a causa della proliferazione dei lupi che attaccano il bestiame. In Piemonte, principalmente nelle province di Cuneo, Torino e Alessandria, la specie è ormai presente su tutto il territorio montano, ed è aumentata in numero, distribuzione e densità, raggiungendo anche le zone più collinari. In questi ultimi anni le razzie di animali ad opera dei lupi sono aumentate in modo esponenziale
Le misure di prevenzione proposte, recinzioni elettrificate e cani da difesa sono per lo più inefficaci e solo in alcune situazioni utilizzabili. La situazione é drammatica ed i margari sono esasperati.
Yves Derbez, presidente dell’associazione Eleveurs et Montagne, che raggruppa gli allevatori francesi di alta quota, ha detto: “Tra noi e i lupi la coabitazione non è possibile. Vogliono che teniamo in piedi un allevamento di montagna di qualità o vogliono i lupi? Se il governo sceglie la prima opzione, i lupi vanno sterminati tutti. Non c’è alternativa”. Senza arrivare a tanto, basterebbe, per iniziare, approvare, il piano lupo che prevede un lungo elenco di misure, tra cui, in casi estremi, l’abbattimento di un numero di lupi non superiore al 5 per cento del numero complessivo (non si tratta quindi di liberalizzare la caccia al lupo). Il piano si è arenato perché, mentre le Regioni Toscana, Veneto e Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano sono favorevoli agli abbattimenti, le altre Regioni sono contrarie.
Oltre al lupo, in generale tutta la fauna selvatica sta creando seri problemi proprio a causa di un aumento incontrollato, in particolare degli ungulati, che danneggiano prati e pascoli, oltre alle preziose colture alpine.
La Cia del Piemonte, facendosi interprete delle proteste e degli allarmi sempre più numerosi che arrivano dal territorio, sollecita ancora una volta le Istituzioni ad assumere tutte le iniziative tecniche, organizzative e normative necessarie per prevenire e contrastare con efficacia la proliferazione dei lupi e della fauna selvatica in genere. Se non cominciamo a ragionare seriamente su questo fenomeno ed a agire di conseguenza, rischiamo di trovarci in mezzo ad una situazione senza via d’uscita.