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Nuovi voucher? Il governo ha rivisto la disciplina in vigore dal 2017
Scritto il 03-09-2018 da Ufficio stampa | Categoria: burocrazia
Il DL n. 87/2018 non ha reintrodotto i voucher, ma ha soltanto cercato di “snellire” il ricorso al contratto telematico PrestO per le aziende del settore dell’agricoltura e del turismo. Il risultato é stato accolto tiepidamente dagli agricoltori. Resta infatti in vigore la procedura telematica dell’anno scorso, indicata dall’Inps nella circolare 107 del 5 luglio 2017, che obbliga sia il datore di lavoro, sia il lavoratore ad iscriversi sulla piattaforma Inps, comunicare in via telematica tutti i dati relativi alla prestazione, informare sull’eventuale revoca della prestazione e versare i compensi mediante il modello F24.
Sia il Presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, sia il Presidente regionale, Gabriele Carenini, hanno espresso la loro insoddisfazione per il provvedimento. “C’è chi festeggia per la reintroduzione dei voucher in agricoltura – ha detto Scanavino -, ma festeggia per una cosa che non esiste visto che i voucher non sono stati reintrodotti”,
“Il governo ha soltanto rivisto la disciplina in vigore già dal 2017, che si è dimostrata inadeguata e poco flessibile rispetto alle esigenze delle aziende agricole – spiega Carenini -. Il precedente sistema dei buoni lavoro invece era pratico e snello e si adattava perfettamente alla natura occasionale del rapporto di lavoro che caratterizza la vendemmia e le raccolte della frutta. I vecchi voucher erano cartacei e si potevano acquistare sia per via telematica, sia nelle tabaccherie. Nel periodo in cui hanno trovato applicazione (2008-2016), il lavoro dipendente in agricoltura, nonostante la crisi economica che non ha certo risparmiato il settore primario, ha sostanzialmente tenuto e in alcuni anni ha fatto registrare addirittura un incremento degli occupati. Non è intervenuta dunque alcuna destrutturazione del lavoro dipendente”.