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Salone del Gusto-Terra Madre 2018, un successo di pubblico e di espositori
Scritto il 25-09-2018 da Ufficio stampa | Categoria: eventi
Si è chiusa con successo la 12a. edizione di TerraMadre-Salone del Gusto, che nei padiglioni di Lingotto Fiere ha riunito 7000 delegati da 150 Paesi, che con le loro storie, tradizioni e prodotti hanno animato i padiglioni e ottenuto la visita di 220.000 persone, come nel 2014.
La Cia-Agricoltori italiani, partner dell’evento, ha dedicato il suo desk ai produttori delle zone colpite dal sisma e ha garantito, tramite i suoi soci che hanno messo a disposizioni strutture ed abitazioni, l’ospitalità ad un centinaio di piccoli produttori della rete di Terra Madre. I nostri agricoltori hanno potuto fare conoscenza con realtà diverse ed anche molto lontane.
I piccoli produttori di Terra Madre lavorano per promuovere un’agricoltura di piccola scala fondata sulla tutela della biodiversità. Una tematica molto importante, che da sempre é anche al centro dell’azione politica della Cia-Agricoltori italiani. La riduzione della varietà delle forme viventi e degli ambienti e la semplificazione dei paesaggi, ossia la perdita di biodiversità, è oggi uno dei problemi di maggiore importanza su scala mondiale.
Le cause della perdita di biodiversità sono molteplici: consumo del suolo, emissioni di gas serra, perdita degli habitat, cambiamenti climatici, inquinamento, sovrasfuttamento delle risorse, diffusione delle specie aliene invasive, solo per citarne alcuni. Negli ultimi decenni anche l’agricoltura, soprattutto quella dei Paesi avanzati, è stata spesso messa sotto accusa per aver contribuito alla perdita di biodiversità, a causa della specializzazione colturale, della diffusione delle colture intensive e dell’utilizzo delle biotecnologie in numerosi processi produttivi. L’accusa non è del tutto infondata, ma la soluzione del problema non è riducibile a qualche slogan anche se efficace.
Gli agricoltori si trovano tra l’incudine ed il martello. Da un lato si chiede loro di preservare ed utilizzare varietà e specie vegetali ed animali tradizionali, ancorché poco produttive, ma dall’altro si esige che forniscano prodotti sicuri, in quantità sufficienti ed a prezzi accessibili per la grande massa dei consumatori.
La Fao ha ripetutamente sottolineato, nei vari rapporti sullo “Stato dell’Insicurezza Alimentare nel Mondo” presentati in questi ultimi anni, la necessità di incrementare la produzione agricola almeno del 70%, alla luce del fatto che da qui al 2050 è prevista una richiesta doppia di cibo da parte della popolazione mondiale, che raggiungerà i 9 miliardi. Poiché è molto probabile che la superficie a destinazione agricola del Pianeta diminuirà o, nel migliore dei casi, rimarrà stabile, è evidente che per aumentare la produzione sarà necessario incrementare esponenzialmente i livelli di produttività e ciò sarà possibile solo attraverso l’innovazione, la tecnologia ed il miglioramento genetico, sia delle piante, sia degli animali.
La grande sfida del futuro sarà creare un modello di agricoltura sostenibile in cui le grandi produzioni agricole e quella di piccola scala camminino spalla a spalla ponendosi un obbiettivo comune: fornire alimenti sicuri, di qualità ed in quantità sufficiente, nel rispetto della terra e dell’ambiente. L’ Europa ha già fatto dei notevoli passi in avanti in questa direzione: la Pac, ad esempio, ha abbandonato il sostegno della produzione “a tutti i costi”, imponendo come condizione essenziale per la concessione dei contributi l’osservanza di vincoli finalizzati alla tutela ambientale, alla sicurezza alimentare, al benessere animale ed al mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche. Gli agricoltori che beneficiano di pagamenti diretti, debbano rispettare dei “criteri di gestione obbligatori” e mantenere i terreni in “buone condizioni agronomiche e ambientali”. La strada é tracciata. Bisogna proseguire.
Gabriele Carenini – Presidente regionale Cia Piemonte