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Inchiesta Ue su volumi e prezzi delle importazioni di riso da Cambogia e Myanmar, la Cia invita il Ministro Centinaio a presidiare i tavoli europei.
Scritto il 10-07-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
A seguito delle pressioni del precedente Governo, sollecitato in questo senso anche dalla Cia, l’Italia ha ottenuto l’avvio di un’inchiesta da parte Commissione europea su volumi e prezzi delle importazioni di riso da Cambogia e Myanmar.
L’inchiesta, partita il marzo scorso, durerà un anno e dovrà verificare se le importazioni delle campagne di commercializzazione degli ultimi cinque anni, vale a dire il periodo dal 1 settembre 2012 al 31 agosto 2017, abbiano causato “gravi difficoltà” ai produttori di riso europei.
Dal 2012 al 2017 le quote di mercato di riso indica cambogiano e birmano, sbarcato in Europa senza pagare dazi, a prezzi da dumping,sono salite rispettivamente dal 13% al 21% e dallo 0% al 5%. A causa di questa situazione, molti nostri produttori sono stati costretti ad abbandonare la coltivazione delle varietà di riso Indica per tornare ai risi nostrani, causando in questo modo un eccesso di offerta di risi nazionali, tanto che nel 2017 molte aziende del settore hanno chiuso i bilanci in perdita.
La nostra Organizzazione ha espresso soddisfazione per l’avvio dell’inchiesta. L’auspicio è che essa porti l’Ue a prendere atto dell’esigenza di reimporre le normali tariffe doganali sulle importazioni di riso indica dalla Cambogia e dal Myanmar, essendo evidente il danno che queste hanno causato alla risicoltura italiana.
La Cia del Piemonte invita il Ministro Centinaio a presidiare i tavoli europei perché si arrivi ad una conclusione positiva di tutta la vicenda ed assicura che su questa battaglia il Ministro troverà sempre al suo fianco la nostra Organizzazione. Quella per l’attivazione della clausola di salvaguardia è stata una nostra battaglia di questi anni.
Gabriele Carenini – Presidente Cia Piemonte