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Le condizioni piovose hanno reso difficoltose le semine del mais e favoriscono la diffusione della Diabrotica
Scritto il 07-06-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazione erbacee
Le condizioni meteorologiche primaverili, caratterizzate da precipitazioni spesso a carattere temporalesco, hanno reso particolarmente difficoltose le operazioni di preparazione del terreno e delle successive semine del mais in tutti gli areali maidicoli della regione. In alcuni areali non si é ancora potuto seminare.
In alcuni areali, quelli più caldi, dove si é riuscito a seminare, è iniziata la schiusa delle uova di Diabrotica. Attualmente, in queste zone, è possibile iniziare ad osservare le larve di seconda età e le prime di terza età nel terreno attorno alle radici.
Le condizioni piovose hanno infatti creato condizioni favorevoli alla sopravvivenza delle larve neonate e, in appezzamenti caratterizzati da elevata popolazione lo scorso anno, si prevede un’elevata pressione dell’insetto. Rischio ridotto invece per gli appezzamenti che non sono stati destinati a mais la scorsa stagione. Il modello previsionale indica che i primi adulti potranno comparire fra la seconda e la terza settimana di giugno.
Una elevata infestazione da Diabrotica aggraverebbe ulteriormente la situazione della maidicoltura, che già da tempo non se la passa bene. In Italia si produce sempre meno mais. Nel 2001 eravamo autosufficienti. Poi è cominciata una fase di lento declino. Nel 2004 abbiamo importato il 10% del mais di cui avevamo bisogno, diventato poi il 20% nel 2009, il 30% nel 2012. Ora siamo al 50%. Il mais é un coltura importante perché é alla base dell’alimentazione zootecnica di quasi tutte le produzioni Dop.
I nostri coltivatori sono delusi perché il prezzo del mais nazionale è quasi sempre ed immotivatamente inferiore a quello ogm di provenienza extra Ue e non garantisce un reddito adeguato. A ciò si aggiungono i sempre più gravi problemi sanitari. Non solo gli attacchi di Diabrotica, spesso devastanti, ma l’Italia è anche il Paese europeo con il danno più alto da piralide: temperature notturne alte e umidità favoriscono l’insetto che, perforando le spighe del mais, offre la strada alla penetrazione delle muffe che producono le micotossine.
E’ urgente varare un piano di settore che ridia motivazioni ai nostri produttori di mais, mettendo loro a disposizione gli strumenti necessari a recuperare il forte gap di competitività che si è accumulato in venti anni a causa soprattutto del blocco alla ricerca in campo e della rinuncia all’innovazione. Le rese di produzione per unità di superficie coltivata in Italia sono ferme ai livelli di venti anni fa, mentre nel resto del mondo sono in crescita costante.