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Un progetto per salvare i Sori del Moscato
Scritto il 18-05-2018 da Ufficio stampa | Categoria: vino
I Sorì, i vigneti a Moscato con una pendenza dal 50% in poi, dove nessun mezzo meccanico può lavorare, occupano una superficie stimata intorno ai 330 ettari. Il peso economico di questi vigneti sulla denominazione è relativo, ma hanno una valenza storico culturale paesaggistica importante e possono diventare un’attrazione per i turisti.
Il Consorzio dell’Asti sta ragionando insieme ai Comuni del Moscato per trovare delle risorse per sostenere questi vigneti che hanno dei costi di manodopera che sono più del doppio rispetto a quelli di media collina, e che rischiano l’estinzione e l’abbandono, soprattutto da parte dei giovani viticoltori.
Consorzio e Comuni del Moscato intendono coinvolgere nel progetto di valorizzazione dei Sori gli assessori regionali all’agricoltura ed al turismo in un progetto mirante a realizzare una vera e propria “zonazione” dei Sori da portare poi in etichetta, con la formula, per esempio, delle Menzioni Geografiche Aggiuntive, o di una zona “classica”.
“Tutte le realtà che sono protagoniste di coltivazioni di pregio paesaggistico e produttivo in condizioni di lavoro svantaggiate vanno valorizzate– commenta il direttore della Cia di Cuneo, Igor Varrone –. Un modello di questa agricoltura eroica sono i Sorì del Moscato, gli storici vigneti della zona del Moscato d’Asti tra le colline di Mango, Neviglie, Santo Stefano Belbo, che tanti nostri associati, alcuni anche molto giovani, continuano tenacemente a coltivare nonostante difficoltà e incertezze, nonostante nei loro appezzamenti, a causa delle condizioni impervie, siano costretti spesso a dimenticare l’uso dei trattori e dei nebulizzatori per lavorare a mano, pianta per pianta”.
“Si deve intervenire in modo concreto – ha concluso Varrone – sulla valorizzazione di queste aree vitivinicole, non sempre riconosciute dal mercato soprattutto a livello di prezzi. Bisogna considerare infatti che, oltre al prodotto, mantenere questi vigneti non è solo importante dal punto di vista economico, ma anche storico e culturale”,