In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Sulla transumanza si abbatte la sindrome “nimby”
Scritto il 08-05-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Senza categoria
La transumanza, pratica di migrazione stagionale di greggi, mandrie, pastori e margari, é candidata a diventare patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco. La richiesta è stata presentata ufficialmente a Parigi dall’Italia, Paese capofila della proposta insieme alla Grecia ed all’Austria.
Ma anche sulla transumanza si sta abbattendo la cosiddetta ‘sindrome Nimby’, acronimo che sta per ‘not in my back yard’ (non nel mio giardino). La transumanza è un “bene immateriale” da preservare purché i pastori con le loro greggi ed i magari con le loro mandrie non passino per il mio Comune.
Alcuni sindaci del Biellese, ma anche fuori dei confini biellesi, hanno infatti già vietato o hanno intenzione di vietare il passaggio degli armenti. Il motivo dei divieti? Gli animali sporcano. Ciò é vero, ma occorre allargare lo sguardo e considerare che l’attività dei margari e dei pastori sugli alpeggi è di estrema importanza per l’ambiente montano.
Margari e pastori contribuiscono in maniera rilevante a tutelare il territorio, l’assetto idrogeologico, la biodiversità, la conservazione di molte specie vegetali, il turismo nelle aree marginali e la produzione di tipicità gastronomiche. Ogni anno salgono sugli alpeggi piemontesi circa 90.000 capi bovini e 95.000 ovini.
Creare ostacoli alla monticazione ed alla demonticazione significa complicare inutilmente la vita di coloro che svolgono un’attività indispensabile, in condizioni molto difficili, per garantire la sopravvivenza della montagna. Né si può pretendere che pastori e margari si muniscono di scopa e pala per raccogliere quel che gli animali lasciano a terra.
Durante la transumanza gli animali sporcano, ma si tratta di un disagio sopportabile, concentrato in pochi giorni, a cui i comuni posso facilmente ovviare. Un invito ai Sindaci, ma anche ai loro concittadini, ad usare il buon senso in questi casi non è sprecato.