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Riso indica, la Ue apre un’inchiesta
Scritto il 19-03-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Produzioni piemontesi
La Commissione europea avvierà un’inchiesta su volumi e prezzi delle importazioni di riso da Cambogia e Birmania. La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue a un mese dalla presentazione da parte dell’Italia, col sostegno di altri sette paesi, di una domanda per l’attivazione della clausola di salvaguardia per i risicoltori europei. Secondo la Commissione esistono “elementi di prova sufficienti a giustificare l’apertura di un procedimento”.
L’inchiesta durerà un anno e dovrà verificare se le importazioni delle campagne di commercializzazione degli ultimi cinque anni, vale a dire il periodo dal 1 settembre 2012 al 31 agosto 2017, abbiano causato “gravi difficoltà” ai produttori di riso europei. Dal 2012 al 2017 le quote di mercato di riso indica cambogiano e birmano nell’Ue sono salite rispettivamente dal 13% al 21% e dallo 0% al 5%.
Il riso Indica proveniente da Cambogia e Myanmar ha fatto concorrenza al prodotto coltivato in Italia, sia sul mercato interno,sia su quello europeo. Di conseguenza si è determinato un calo nel prezzo di questa varietà e gli agricoltori hanno puntato sul riso Japonica, come Carnaroli, Vialone nano, Arborio. In questo modo, però, le quantità in eccesso rispetto alla domanda hanno generato un calo dei prezzi.
In una nota, il nostro ministero dello Sviluppo economico ha espresso “grande soddisfazione per l’avvio dell’inchiesta. L’auspicio è che porti in tempi brevi al ripristino dei normali dazi doganali sulle importazioni di riso Indica dalla Cambogia e dal Myanmar”. Anche Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha espresso il suo “ringraziamento alla commissaria europea al Commercio estero, Cecilia Malmstrom, per aver accolto i nostri numerosi appelli, da ultimo la lettera inviatale il 14 marzo, per la salvaguardia sociale ed economica del settore del riso in Italia e in Europa”.
La Cia-Agricoltori italiani si è messa a disposizione per aiutare le aziende risicole nell’espletamento degli adempimenti burocratici che saranno richiesti dagli uffici della Commissione Ue per lo svolgimento della sua indagine.