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Seme di maiali danesi per i prosciutti italiani: accusati di frode un centinaio di allevatori
Scritto il 17-01-2018 da Ufficio stampa | Categoria: zootecnia
La procura di Torino ha effettuato numerosi sequestri in decine e decine di imprese attive nei circuiti delle due maggiori Dop del prosciutto italiano, Parma e San Daniele, perché gli allevatori avrebbero utilizzato linee genetiche non conformi con quelle previste dai disciplinari di produzione.
Gli allevatori sono accusati di aver aggirato le regole imposte dai disciplinari dei prosciutti più pregiati, fecondando i suini con il seme del Duroc danese, che sembra sia molto vantaggioso perché genera bestie più prestanti, che crescono rapidamente e con meno mangime e rendono decisamente meglio sul mercato.
Le ipotesi di reato sono pesantissime: associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, falso, contraffazione dei marchi e truffa ai danni dell’Unione europea. Nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate sia le cosce di prosciutto italiane, sia quelle “danesi”, in attesa di scoprire quali fossero legali, e quali no.
Il pm che coordina le indagini, Vincenzo Pacileo, ha successivamente deciso di concedere lo svincolo della merce oggetto dell’inchiesta, ma soltanto gli allevatori che ammettevano spontaneamente di aver introdotto il seme nordeuropeo nei propri allevamenti. A quel punto gli allevatori che intendevano ripartire sono stati costretti ad ammettere la “frode”. Perché, in realtà, l’accertamento non è così semplice, e potrebbero volerci anni per scoprire quanti sono i maiali nelle stalle che non rispettano i requisiti del disciplinare dop.