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Cia del Piemonte, assemblea regionale elettiva il prossimo 9 febbraio
Scritto il 13-01-2018 da Ufficio stampa | Categoria: Cia
Il prossimo 9 febbraio, come prevede lo Statuto, si terrà l’assemblea regionale elettiva della Cia del Piemonte, che chiuderà il ciclo delle assemblee elettive provinciali ed interprovinciali, in cui sono stati coinvolti migliaia di soci ed eletti i delegati che saranno chiamati a rinnovare le cariche sociali ed a definire le strategie ed i programmi che la Cia del Piemonte metterà in atto nel prossimo futuro per contribuire al rilancio del settore agricolo nella nostra Regione.
Nell’ambito del rinnovo delle cariche è previsto anche il cambio al vertice della Cia regionale. L’attuale Presidente regionale Lodovico Actis Perinetto ha deciso infatti di non ricandidarsi per motivi personali e quindi l’assemblea provvederà all’elezione di un nuovo presidente. Candidato unico è Gabriele Carenini, 40 anni, imprenditore agricolo a Valmacca dove produce orticole e frutta. Sposato, con un figlio, Carenini ha rilevato l’azienda di famiglia nel 2004 seguendo le orme del nonno Remo Rota, già socio dell’allora Confcoltivatori poi diventata Cia.
L’assemblea elettiva della Cia del Piemonte si svolgerà nel vivo della campagna per le elezioni politiche. I delegati non mancheranno di avanzare della proposte in vista della futura fase legislativa, non senza aver preso prima in esame l’andamento della XVII legislatura, in cui sono state fatte cose importanti per il settore agricolo, ma ne sono state saltate altre altrettanto importanti.
“Auspichiamo che le campagna elettorale sia condotta con i giusti toni e con una attenzione al settore primario adeguata –sottolinea Gabriele Carenini -. Per quando riguarda i provvedimenti assunti nella XVII legislatura certamente positivi sono stati l’azzeramento di Imu, Irap e Irpef agricole, il Testo unico del vino ed il cambio di passo sulla trasparenza in etichetta, con l’origine obbligatoria per latte e formaggi. Da febbraio si potrà conoscere anche l’origine del grano nella pasta e del riso, mentre a giugno quella del pomodoro nei sughi e derivati. L’Italia sta facendo da apripista a un lavoro che dovrà essere europeo, perché il diritto alla massima informazione dei consumatori è un pilastro sul quale costruire un’idea più forte di Europa. Bene poi la valorizzazione made in Italy, sebbene un vero progetto strategico ancora non ci sia”.
“Non si sono invece state risolte le questioni che da sempre costituiscono dei nodi da sciogliere – prosegue Carenini – come il funzionamento di Agea, l’eccesso di burocrazia, la protezione dei rischi, la messa in sicurezza del sistema allevatoriale, la tutela del territorio agricolo contro la cementificazione selvaggia ed un’efficace gestione delle acque. Tutti percorsi non conclusi”.
“Per la prossima legislatura – conclude Carenini – la Cia si aspetta un governo forte e stabile che risolva le problematiche che sono importanti per il successo dell’agricoltura. Il prossimo anno sarà cruciale per definire l’ossatura di una Pac che tenga maggiormente in considerazione l’agricoltura mediterranea e solo un governo stabile potrà interloquire in Europa con la dovuta forza”