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Filiera del Vino a Governo: no documento Presidenza Ue su bevande alcoliche
Scritto il 05-12-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Senza categoria
La Filiera del Vino (di cui fanno parte Cia, Federdoc, Federvini, Uiv, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative agroalimentari e Assoenologi) ha scritto al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, affinché non venga sostenuto dal voto dell’Italia il documento della presidenza di turno dell’Ue (Estonia), che vuole limitare il libero commercio di bevande alcoliche all’interno del mercato comunitario per motivi di salute pubblica. La lettera è stata sottoscritta dal Presidente nazionale della Cia Dino Scanavino.
Bruxelles, hanno scritto le Organizzazioni che compongono la Filiera del Vino, deve tener conto della cultura del vino e della diversità dei contesti nazionali, tanto più che i Paesi dove tradizionalmente si consuma più vino, sono quelli dove i danni da abuso di alcol sono decisamente minori
Pur condividendo ed auspicando ogni possibile intervento per contrastare tutte le forme di abuso o cattivo consumo delle bevande alcoliche, le Organizzazioni che compongono la Filiera del Vino chiedono che le conclusioni finali siano equilibrate, conformi ai Trattati europei e rispettose di questi elementi:
- sia messo in risalto l’uso dannoso di alcol e non il consumo di alcol in generale;
- sia presa in considerazione la cultura del vino e più in generale la diversità dei contesti nazionali (i Paesi dove tradizionalmente si consuma più vino, infatti, sono quelli dove i danni da abuso di alcol sono minori);
- sia riconosciuta la legittimità dei produttori di vino a partecipare al dibattito e alla ricerca di soluzioni per trattare la questione dell’uso dannoso di alcol;
- sia considerata l’importanza dell’educazione e della prevenzione.
Ove il documento fosse privo di questi elementi le Organizzazioni che compongono la Filiera del Vino chiedono che il documento rimanga nella responsabilità della presidenza di turno e non sia sostenuto con il voto favorevole dell’Italia.