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Contributi per il sostegno ai negozi di montagna

Scritto il 27-12-2017 da Ufficio stampa | Categoria: montagna

Senza assicurare i servizi fondamentali – scuole, strade, sanità – è impossibile arrestare lo spopolamento della montagna e mettere coloro che vivono in montagna nelle condizioni di continuare a scommettere sul loro futuro. Tra i servizi fondamentali non vanno dimenticati i negozi che nei paesi montani sono spesso l’ancoraggio della comunità. Luoghi di aggregazione prima ancora che di acquisto. Punti dove non solo comprare alimentari, frutta, verdura, prosciutto e formaggi, biscotti e succhi di frutta, poi sigarette e giornali, ma dove matura la comunità.

Eppure, al di là di retoriche troppo facili e di semplicistiche filosofie del territorio, un dato è evidente a tutti, risalendo le vallate: troppi negozi di paese negli ultimi due decenni hanno chiuso. Solo in Piemonte, oltre 70 Comuni non hanno più un negozio. Duecento su 1.205 hanno solo un esercizio commerciale. Sono cioè a rischio desertificazione.

Qualcosa si sta finalmente facendo perché negozi di montagna non scompaiano. Contributi, per un totale di 19.053.587 euro, a sostegno alle attività commerciali nei Comuni totalmente montani, dove i negozi non c’erano o il loro numero risultava carente, sono stati messi a disposizione, a metà 2017, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie. 1.400.000 euro sono stati riservati al Piemonte.

Si potevano richiedere i finanziamenti in tre ambiti.

Il primo: l’incentivazione degli esercizi commerciali per l’avvio, il mantenimento o l’ampliamento dell’offerta commerciale anche in forma di multiservizi.

Il secondo: la programmazione dei servizi di consegna delle merci a domicilio.

Il terzo: la predisposizione dei servizi di trasporto per rispondere alle esigenze degli abitanti locali, in particolare quelli residenti nelle frazioni, con l’obiettivo di facilitare da parte loro il raggiungimento delle sedi dei mercati presenti nei territori montani.

Ogni Ente locale poteva attivare un progetto annuale del valore massimo di 25.000 euro o uno pluriennale del valore massimo di 100.000 euro: quest’ultimo, però, insieme ad almeno altri due Comuni.

Il Bando dava la possibilità agli Enti locali di gestire in proprio le attività, oppure, attraverso un avviso pubblico, di destinare, in seguito, le risorse ottenute, alle imprese interessate ad aprire o valorizzare i negozi. Le richieste dovevano essere avanzate dai Comuni alle rispettive Regioni di appartenenza, i cui uffici, poi, dovevano, procedere con l’istruttoria.

Il Bando diceva anche che erano da considerare prioritarie le richieste per progetti annuali dei Comuni in Classe 1 dove non esistevano attività commerciali. A seguire gli altri di Classe 2.

In Piemonte era stato previsto, in base a un coefficiente di attribuzione delle quote, di sovvenzionare 44 progetti da 25.000 euro e 3 da 100.000 euro. I tecnici della Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Montagna, Foreste, Protezione Civile, Trasporti e Logistica-Settore Sviluppo della Montagna Cooperazione Transfrontaliera hanno terminato l’istruttoria.

Dal territorio regionale per la Classe 1–progetti annuali sono arrivate 22 domande, di cui 20 dichiarate ammissibili al finanziamento. Per la Classe 2–progetti annuali le istanze sono state 33, di cui 32 ammissibili. A livello di progetti pluriennali sono giunte quattro domande, delle quali tre ammissibili.

I risultati dell’istruttoria sono stati trasmessi dalla Regione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie che, dopo aver effettuato le proprie verifiche, provvederà all’assegnazione dei contributi.

“Ringrazio il Governo– sottolinea l’assessore piemontese allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggia – per aver messo a disposizione le risorse che consentiranno a molte aree considerate marginali di avere di nuovo i servizi commerciali. Esempi concreti che, aggiunti ai fondi regionali e a quelle europei per altri settori di attività, permetteranno alle Terre Alte un nuovo sviluppo. I nostri Uffici hanno rispettato le previsioni tempistiche del Bando, inviandola documentazione entro la scadenza prevista. Qui termina la competenza della Regione. Auspichiamo che, rapidamente, il Dipartimento ministeriale convalidi ufficialmente l’istruttoria e provveda ad assegnare le relative risorse”.

 

 

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