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Si è chiusa un’annata agraria contraddistinta soprattutto dall’andamento climatico sfavorevole
Scritto il 13-11-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Regione
L’11 novembre scorso si è chiusa un’annata agraria contraddistintasi soprattutto per un andamento climatico particolarmente sfavorevole, caratterizzato da gelate primaverili e da una siccità estiva come non si ricordava da anni.
Cali significativi, dal 10 al 30% a seconda delle zone e delle varietà, si sono verificati nel settore ortofrutticolo. La vendemmia 2017 è stata la peggiore del dopoguerra per quantità, superata solo da quella del 1947, ma la qualità é complessivamente buona.
Ha sofferto anche il mais, i cui costi di produzione sono cresciuti a causa della necessità di una maggiore irrigazione. Cali di produzione marcati anche per quanto riguarda il frumento. Il raccolto di orzo è stato inferiore di circa il 15-20% rispetto all’anno scorso, Ottimo il raccolto del riso, ma questo prodotto è costretto a subire la concorrenza del riso asiatico, ragion per cui i produttori non riescono a spuntare prezzi adeguati.
Annata in chiaroscuro per il settore zootecnico. Dopo anni di crisi il mercato del latte è migliorato. Il prezzo medio mensile ponderato del latte calcolato da Clal ha raggiunto a settembre quota 38,31 euro al quintale. Un aumento di oltre il 16% rispetto a un anno fa. Più tonico anche il mercato della carne bovina. L’avicoltura ha scontato invece la vicenda Fipronil ed ora è in allarme per i primi casi di influenza agraria verificatisi in Piemonte. Non é andata bene per i margari. A causa della siccità che ha danneggiato notevolmente la cotica erbosa e prosciugato molte sorgenti, hanno dovuto anticipare la demonticazione.
Il 2017 è stato l’ennesimo anno nero per la produzione di miele. Per il terzo anno consecutivo il raccolto di miele è nettamente calato rispetto alle medie degli anni passati, nonostante l’aumento del numero degli alveari. Si ipotizza una diminuzione complessiva di produzione del 70% rispetto alle potenzialità degli apiari in campo.
L’andamento climatico particolarmente sfavorevole che ha caratterizzato l’annata agraria appena terminata richiede una profonda riflessione su come ovviare in futuro soprattutto ai periodi di siccità che si ripresentano sempre più frequentemente. E’ giunto il momento di programmare investimenti pluriennali sul contrasto alla siccità. Se da un lato deve proseguire la ricerca per ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica in agricoltura, così come va migliorata l’efficienza della rete idrica, dall’altro bisogna aumentare la capacità di trattenere le acque di pioggia attraverso il varo di un piano degli invasi. Si tratta di bacini medio-piccoli, la cui realizzazione non può prescindere da una diffusa consapevolezza delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sulla loro utilità come riserva idrica, ma anche come bacini di espansione contro le alluvioni.
Lodovico Actis Perinetto – Presidente Cia Piemonte