In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Il mondo del biologico deve trovare gli anticorpi necessari per impedire che il lavoro dei tanti produttori onesti sia vanificato dai truffatori
Scritto il 06-11-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Biologico
E’ stata scoperta una ennesima maxi truffa nel settore dell’agricoltura biologica. Stavolta in Sicilia, la regione più biologica d’Italia. Esattamente in provincia di Ragusa. Frutta e verdura, derivanti da agricoltura convenzionale, sono state spacciate per bio e vendute in Italia e all’estero. Gli imprenditori agricoli indagati avrebbero inoltre percepito fondi europei per l’agricoltura biologica, con una frode da un milione di euro.
La maxi truffa è stata scoperta dai finanzieri che hanno effettuato perquisizioni e sequestri in nove aziende agricole “biologiche”, i cui titolari sono indagati per i reati di frode in commercio e truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione europea.
Il “bio” non è più una nicchia, è uscito definitamente dalle “mode” ed è diventato una vera abitudine di spesa. Contemporaneamente, sia in Italia, sia nel mondo sono cresciute le frodi e le truffe riguardanti il biologico, compiute da organizzazioni, talvolta criminali, alla ricerca di facili guadagni. Si tratta di vicende gravi che rischiano di minare la fiducia dei consumatori nei confronti del biologico.
Il mondo del biologico deve trovare gli anticorpi necessari per combattere i profittatori, altrimenti i tanti produttori seri che compongono questo mondo rischiano di vedere il loro lavoro vanificato da chi si è infiltrato nel mondo del biologico soltanto per speculare.
Per arginare truffe e frodi va potenziato il sistema dei controlli. La maggior parte degli Enti certificatori, che sono organismi privati autorizzati dal Mipaaf, è attrezzata ed agisce correttamente, ma non è un caso che quasi tutti gli scandali riguardanti il bio siano stati scoperti dalla Guardia di Finanza, dai Nas, dall’Ispettorato per la repressione delle Frodi e quasi mai dagli Enti certificatori.
“A mio parere – scriveva il compianto Assessore alla Sanità Mario Valpreda – non è sufficiente il solo controllo fatto da organismi privati, ma serve un intervento congiunto dei responsabili pubblici di sanità e agricoltura, che, promuovendo il prodotto, gli diano maggior affidabilità”.