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La grande fuga dai “nuovi voucher”
Scritto il 05-09-2017 da Ufficio stampa | Categoria: burocrazia
I “nuovi voucher” stanno facendo dannare migliaia di agricoltori alle prese con la vendemmia. Una legge fatta in quattro e quattr’otto per evitare il referendum anti-voucher ha trasformato i vecchi buoni-lavoro in contratti di prestazione occasionale, vincolati a un complicato intreccio di limiti e divieti, che impedisce alla maggior parte delle imprese agricole di accedervi. Ed è un vero peccato perché dopo anni si perde un valido strumento nato per agevolare proprio le attività in campagna e l’assunzione di lavoratori occasionali, in particolare studenti, pensionati e disoccupati.
Magari quelli abrogati dal governo Gentiloni non erano il massimo, ma avevano un formidabile pregio: non erano ingabbiati dalla burocrazia. Si potrà obiettare che più di qualcuno ne aveva approfittato, ma tantissimi li avevano utilizzati correttamente, in particolare gli agricoltori.
Secondo l’Inps l’80% di coloro che lo scorso anno avevano utilizzato i voucher quest’anno ha rinunciato ad utilizzare i “nuovi voucher” perché troppo macchinosi. Per Cesare Damiano questa caduta è il “segno evidente che questa norma è stata pensata non per trovare uno strumento utile a lavoratori, imprese e famiglie, ma solo per evitare il referendum, per scoraggiare l’uso del lavoro occasionale”. I “nuovi voucher”, oltre ad essere uno strumento di difficile fruizione, sono anche sono un incentivo fortissimo a tornare al lavoro nero.
Non bastavano il caldo torrido e la siccità che hanno messo in ginocchio praticamente tutte le produzioni agricole (dal vino, agli ortaggi, ai seminativi, agli allevamenti), ma ci voleva anche la burocrazia a suggellare un anno con il segno rosso.
Giovanni Cardone – Direttore Cia Piemonte