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In aumento le aziende condotte da giovani, ma il ricambio generazionale va a rilento
Scritto il 29-09-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Senza categoria
Oggi le aziende agricole condotte da giovani nel nostro Paese superano le 70mila unità, rappresentando il 6,6% del totale. Due anni fa erano al 5%. Il Ministro Martina attribuisce questo fatto positivo alle azioni intraprese in questi anni dal governo: l’aumento del 25% dei contributi europei per gli agricoltori under 40, lo sgravio al 19% per l’affitto dei terreni, le agevolazioni per le assunzioni stabili dei giovani che nel 2015 hanno reso l’agricoltura un laboratorio sperimentale di politiche poi estese ad altri settori, l’azzeramento dei contributi previdenziali per 3 anni per le nuove imprese di giovani e che ha avuto un risultato del 50% più alto rispetto alle aspettative, ecc.ecc.
Tutti questi provvedimenti sono stati benvenuti, ma manca un tassello fondamentale per favorire il ricambio generazionale: un assegno pensionistico dignitoso per consentire agli agricoltori anziani di andare in pensione. Oggi la media degli assegni pensionistici per gli agricoltori italiani è di circa 400 euro al mese, molto più bassa di quanto previsto dalla stessa Europa. Tale situazione spinge molti produttori anziani a continuare l’attività, frenando di fatto il ricambio generazionale nei campi.
La presenza giovanile in agricoltura è un elemento che assicura competitività al settore e vitalità ai territori rurali. L’età mediamente avanzata dei conduttori agricoli comporta una minore propensione all’innovazione di prodotto, di processo e di mercato e più in generale frena l’ammodernamento aziendale.
Se la questione di una pensione dignitosa per gli anziani non verrà risolta, insieme ovviamente a tutti gli altri handicap che pesano sul settore primario nel suo complesso, dalla scarsa redditività di alcuni comparti, all’eccesso di burocrazia, ecc.ecc e che riducono l’attrattività dell’attività agricola, l’Italia rischia di rimanere il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda l’ingresso dei giovani nel settore agricolo.
Gabriele Carenini – Vice Presidente Cia Piemonte