In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
No della Cia alla certificazione “Fipronil free”
Scritto il 30-08-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Veterinaria
Da Assoavi é arrivata la proposta di apporre sulle uova la scritta “senza Fipronil”, ma l’impiego di questa sostanza è vietato sugli animali inseriti nella filiera alimentare. Certificare che le uova non sono contaminate da una sostanza illegale non ha senso e non apporta benefici né ai produttori, né ai consumatori. La Cia é contraria alla proposta di Assoavi. Per la Cia bisogna invece migliorare le attuali procedure pubbliche di vigilanza e verifica.
L’UE ha istituito un sistema di allarme rapido (RASFF) per evitare di esporre i consumatori ad alimenti non conformi alla normativa europea. Se si rileva un pericolo, l’allarme viene diffuso in tutta l’UE. I singoli Stati devono a questo punto procedere a bloccare tutte le partite di un prodotto non sicuro a livello dell’azienda, della fabbrica o del porto d’ingresso. I prodotti che si trovano già nei depositi o nei negozi devono essere ritirati.
Ma perché il sistema di allarme funzioni è necessario che diventi effettiva la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di ogni alimento, mangime, animale destinato alla produzione alimentare o di ogni sostanza destinata ad entrare a far parte di un alimento attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione.
Per raggiungere questo obbiettivo é necessario non solo che si migliori il sistema per garantire la rintracciabilità di eventuali partite di prodotti non a norma, che sta dimostrando evidenti lacune, ma anche che le autorità pubbliche per la sicurezza alimentare dei vari Paesi comunichino meglio tra di loro.