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Riso: l’Italia chiede l’attivazione della clausola di salvaguardia, ma dalla Ue continuano ad arrivare risposte negative
Scritto il 09-06-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Coltivazioni erbacee
Alla luce dell’andamento dei prezzi del riso e dell’aumento delle importazioni a dazio zero dai Paesi meno avanzati come Cambogia, Myanmar e Vietnam, il Mipaaf ha rinnovato la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia prevista dal regolamento UE n. 978/2012, ma la Commissione sembra indisponibile ad accogliere la richiesta italiana.
Il Commissario al Commercio dell’UE, Cecilia Malmstrom, ha infatti risposto negativamente pochi giorni fa ad un’interrogazione dell’europarlamentare Angelo Ciocca, che aveva ancora una volta segnalato alla Commissione europea l’urgenza di rispristinare strumenti di difesa sulle importazioni asiatiche di riso, a cominciare dall’attivazione della “clausola di salvaguardia” per gli accordi di libero scambio in essere.
La Malmstrom, – oltre a non ravvisare alcun pericolo dai contingenti di riso importati – ha sostenuto che le importazioni a dazio zero dai Paesi asiatici sopperiscono a una parte del fabbisogno europeo altrimenti non soddisfatto dalla produzione interna.
“Se non si arresta l’importazione selvaggia di riso a dazio zero dai Paesi asiatici – sottolinea il Vice Presidente regionale della Cia Gabriele Carenini – si mette a rischio non solo la sopravvivenza del settore, ma anche l’equilibrio idrogeologico di una vasta zona compresa tra il Po ed il Ticino”.
“Alla base della richiesta della richiesta della clausola di salvaguardia non vi è solamente la difesa della filiera nazionale – continua Carenini -, ma ci sono anche ragioni di tutela dei consumatori. Nei paesi extraeuropei vengono infatti utilizzati fertilizzanti chimici che sono banditi in Italia e in Europa”.
La superficie risicola italiana è concentrata nelle Regioni Piemonte e Lombardia, in particolare nelle Province di Vercelli e Novara oltre a quella di Pavia. L’Italia con i suoi 234 mila ettari coltivati a riso e un consumo pro capite annuo di 6 chilogrammi, riveste un ruolo fondamentale nella produzione risicola in Europa. Nella filiera italiana operano ben 4.265 aziende, circa 100 industrie risiere per un totale di oltre 5.000 addetti nel settore. Il riso lavorato, rappresenta un giro di affari che si attesta intorno al miliardo di euro.
Il settore sta vivendo nell’incertezza per l’altalenante prezzo del riso, causato dalla concorrenza sleale del prodotto importato a basso costo dall’Oriente.