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Quello di soia non è latte, lo ha stabilito la Corte di Giustizia della Ue
Scritto il 14-06-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Biologico
I prodotti puramente vegetali non possono essere commercializzati con denominazioni, come “latte”, “crema di latte” o “panna”, “burro”, “formaggio” e “yogurt”. Termini che il diritto dell’Unione riserva ai prodotti di origine animale: lo ha stabilito la Corte di Giustizia della Ue.
Ciò vale anche nel caso in cui tali denominazioni siano completate da indicazioni esplicative o descrittive, che indicano l’origine vegetale del prodotto in questione, ha aggiunto la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
“Dopo la sentenza della Corte Ue che fa chiarezza sull’impiego delle denominazioni di latte e prodotti derivati per alimenti puramente vegetali, speriamo che presto tocchi anche ai prodotti a base di carne”. Questa la dichiarazione del Primo Vice Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro.
“La commercializzazione di beni che si richiamano in modo improprio a prodotti universalmente conosciuti come sinonimo di qualità, genuinità e provenienza localizzata – ha proseguito De Castro – è molto frequente nel mercato agroalimentare e appare doveroso domandarsi se sia giusto orientare l’acquisto dei consumatori di questi prodotti, aventi determinate caratteristiche (nutrizionali e non solo), denominati però in modo scorretto”. “Con questa sentenza – ha conclusol’europarlamentare – la Corte fa un passo decisivo contro l’uso scorretto delle denominazioni e speriamo che al più presto sia possibile predisporre una normativa europea per salvaguardare le denominazioni dei prodotti a base di carne, come ‘bresaola’ o ‘mortadella’ ”.