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Il biologico non è più una nicchia
Scritto il 12-05-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Biologico
Il giro d’affari del comparto biologico in Italia ammonta a 4,3 miliardi di euro e solo le vendite sul mercato interno, dove il fatturato è di 2,2 miliardi, in un anno sono aumentate del 15% in una situazione interna di calo generalizzato dei consumi. Anche l’export è in crescita e registra un +16% sull’anno precedente, passando da 1,4 miliardi di fatturato a 1,6 miliardi.
Il “bio” non è più una nicchia, è uscito definitamente dalle “mode” ed è diventato una vera abitudine di spesa. Contemporaneamente, sia in Italia, sia nel mondo sono cresciute le frodi e le truffe riguardanti il biologico, compiute da organizzazioni, talvolta criminali, alla ricerca di facili guadagni. Si tratta di vicende gravi che rischiano di minare la fiducia dei consumatori nei confronti del biologico.
Il mondo del biologico deve trovare gli anticorpi necessari per combattere i profittatori, altrimenti i tanti produttori seri che compongono questo mondo rischiano di vedere il loro lavoro vanificato da chi si è infiltrato nel mondo del biologico soltanto per speculare.
Il disegno di legge sull’agricoltura biologica appena approvata alla Camera va nella direzione giusta e la Cia auspica che la proposta venga presto approvata dal Senato e diventi un volano per dare più competitività al comparto. In considerazione però del fatto che la legge approvata dalla Camera non prevede normative in materia di controlli dei prodotti, la Cia sollecita il Governo ad approvare al più presto anche il decreto legislativo sui controlli in materia di produzione agricola e agroalimentare biologica, riunendoli in un unico testo di legge in attuazione della delega contenuta nella legge 154 del 2016. Lo stesso Regolamento Ue 625/2017, recentemente approvato, mira a stabilire un quadro armonizzato a livello europeo per l’organizzazione di controlli ufficiali nell’intera filiera agroalimentare.
In coerenza con il quadro normativo comunitario, la Cia si aspetta che il nuovo decreto risolva, in primo luogo, le criticità riguardanti le relazioni tra Governo ed Ente di controllo e, in secondo luogo, e metta in atto un sistema di coordinamento efficace fra l’autorità competente delegante e gli organismi di controllo, in grado di svolgere efficacemente sia l’attività di vigilanza che di prevenzione delle frodi e di introdurre una reale semplificazione per tutto il sistema dell’agricoltura biologica.