In Evidenza
Emergenza Coronavirus
Lavora con agricoltori italiani
Dal campo alla tavola
Portale sconti di Cia
Le Associazioni
AGIA
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli
ANP Cia
Associazione Nazionale Pensionati
Donne in Campo
La spesa in campagna
Turismo verde
ASES
Progetto Highlander
Informativa
Cookie e Privacy
Chiusa la consultazione pubblica sulla Pac
Scritto il 08-05-2017 da Ufficio stampa | Categoria: Senza categoria
Si è chiusa, con l’arrivo record di oltre 320mila contributi da parte di cittadini e organizzazioni della società civile di tutti i 28 paesi membri dell’Ue, la consultazione pubblica per il futuro della politica agricola comune iniziata il 2 febbraio su iniziativa della Commissione europea.
Secondo le stime preliminari, quasi la metà dei contributi sono arrivati dalla Germania (147mila, 46% del totale), seguita da Francia (40mila contributi, 13%) e Italia (38mila, 12%). Numeri di una partecipazione “significativa”, si legge in una nota dell’esecutivo Ue, che “contribuisce a fornire alla Commissione un’idea dell’interesse pubblico che circonda questo tema”. I servizi della Commissione cominceranno un’analisi completa delle risposte e “i risultati saranno presentati in una grande conferenza in programma a Bruxelles il 7 luglio”.
La Politica agricola europea “deve essere cambiata in modo radicale”. E’ questo il messaggio dei 260mila cittadini e oltre 600 organizzazioni della società civile e imprese che hanno partecipato alla consultazione pubblica, indetta dalla Commissione europea, sulla politica agricola.
C’è però da precisare che la maggior parte dei contributi sono pervenuti alla Commissione a seguito della grande mobilitazione lanciata da Wwf Europa, BirdLife Europa e European Environmental Bureau, che ha coinvolto in Italia nove associazioni “ambientaliste”, le quali hanno raccolto 33mila firme.
Si tratta quindi, in grande maggioranza, di contributi rispettabili, ma “di parte” che esprimono una visione molto “ambientalista” della Politica Agricola Comune. I grandi sindacati agricoli di tutta Europa, che pure hanno a cuore la sostenibilità, la modernizzazione e la semplificazione della Politica Agricola Comune, privilegiano l’interlocuzione diretta con la Commissione e con il Parlamento europeo.
La Cia ha presentato lo scorso dicembre a Bruxelles, nel corso di una giornata di confronto e dibattito con i protagonisti della scena politica europea, uno studio per denunciare gli squilibri della Pac che muovono “da una serie di scelte strategiche sbagliate che rientrano nella normativa che regola la Pac fino al 2020”. A conclusione della giornata, il presidente della Cia Dino Scaravino ha lanciato una nuova sfida in favore di una “riforma radicale” che tenga conto di tre elementi: “la semplificazione”, per ridurre la burocrazia che frena investimenti e ammodernamento; “un nuovo rapporto tra agricoltura e territorio e al suo interno con la riorganizzazione delle politiche di sviluppo rurale; “la definizione di nuovi strumenti per gestire la tensione dei mercati agricoli”.
La Cia, nella sede del Parlamento europeo, lo scorso aprile, in occasione della celebrazione del quarantennale della sua fondazione,ha rilanciato le proprie proposte di modifica della Pac.